martedì 23 agosto 2011

Decido io quando Fare la Spesa

Anche Italia Futura, la fondazione del prossimo neopolitico Montezemolo, ha presentato una contro-manovra. Al punto 9 del documento viene affrontato il capitolo liberalizzazioni, e qui Italia Futura fa sue le idee già avanzate dall'Istituto Bruno Leoni - Idee per il Libero Mercato, e mi voglio concentrare in particolare sul tema del commercio e degli orari di apertura.
Una riforma a costo zero, che punta a togliere i vincoli lasciati dalle famose lenzuolate dell'allora Ministro Bersani, che affrontavano anche questo tema, ma limitato alle zone turistiche.
Stando ai dati Cernes-Bocconi, Il costo delle rigidità italiane nella distribuzione commerciale è pari a 930 euro all’anno per famiglia, e complessivamente, il permanere di questa struttura antiquata pesa per 23 miliardi di euro, pari al 2,5 per cento dei consumi totali delle famiglie.
Per gli esercizi sarebbe un buona mossa, commerciale nel senso più puro del termine, cioè capace di venire incontro alle esigenze dei clienti, modulare gli orari nel modo a loro più opportuno.

L'Istituto Bruno Leoni propone l'azzeramento dei vincoli imposti dalle leggi in materia di orari, chiusure festive e feriali, riducendo il tutto a poche righe che lasciano mano libera ai commercianti. Tutto questo, chiaramente, senza calpestare i diritti dei lavoratori del settore, ed è per questo che sono contro all'abolizione dei contratti nazionali di lavoro (come invece sussurrato qua e là ad intermittenza).
Come spiegavo qui, essere liberali non significa essere spregiudicati.

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1 commento:

  1. addirittura arriviamo a citare l'istituto bruno leoni, la summa del liberismo sfrenato. :P tornando seri, questa proposta è validissima, mentre in generale mi capita spesso di dissentire con l'istituto bruno leoni per l'eccessiva, come l'hai chiamata tu, spregiudicatezza. però è molto condivisibile la motivazione che hai dato al sostegno di questa proposta: coniugare gli aspetti sani del liberismo con la difesa delle prerogative del mondo del lavoro, che verrebbero inevitabilmente calpestate da un laissez-faire eccessivo

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