Deciderà la rete se espellere la Cittadina Senatrice Gambaro, con un referendum che dovrebbe tenersi la prossima settimana, ma intanto scoppia un altro caso eretico tra i parlamentari grillini: quello della Cittadina Deputata Paola Pinna.
La sua colpa? Quella di aver difeso la collega Gambaro: "Ha detto delle cose discutibili, sulle quali ci si poteva confrontare. Ma non si può eliminare il dibattito per cancellare il problema. E il problema c’è".
E non è tutto, è anche arrivata a parlare di un "clima da psicopolizia all’interno del M5S".
Come dargli torto, quando, a norma del 'Codice del Parlamentare', vige tra gli eletti il gioco del sospetto e del fare la spia. Altra frase incriminata, e che riassume bene tutte le polemiche sulla democrazia interna al M5S: "Se la scelta fosse tra Grillo e la Gambaro per me sarebbe una scelta tra schiavitù e libertà. Io scelgo la libertà".
Notate poi il disprezzo dell'Onorevole 5Stelle Manlio di Stefano, quando commenta il caso "Risparmiatemi questa Cosetta dei Miserabili dell’onorevole grillina Paola Pinna (laureata disoccupata che viveva con i genitori a Quartucciu, Cagliari) che invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro, un’altra miracolata che si crede Che Guevara". Ma non dovevano difenderli, i laureati disoccupati, questi?
Ancora qualche giorno, e vedrete che la rete sarà chiamata a votare anche sull'espulsione dell'Onorevole Pinna. Che amarezza.
Ma mi sorge una domanda: questi qui, sono stati eletti per litigare tra di loro ed espellersi l'un l'altro, o per portare avanti un qualche abbozzo di progetto politico? E non provatevi neanche a dire che mettere in discussione Grillo significa contestare la legittimità politica del M5S... (come dicevo qui)
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