Mentre nel mondo liberaldemocratico e civile, Italia esclusa, procede la legislazione sui diritti LGBT, in Russia il Parlamento ha approvato una legge che addirittura punisce la "propaganda omosessuale". Vietato quindi parlare in pubblico di speranze, affetti o di riconoscimenti umani verso i gay. Fino a 15.000 euro di multa per chi si macchia di questi crimini.
Di recente, è stata anche formalizzata, nel servizio militare, l'espulsione di ogni "sospetto omosessuale".
Il 65% dei Russi è d'accordo con queste leggi, e considera l'omosessualità una malattia.
Non va meglio in Nigeria, dove attende solo la firma del Presidente Jonathan Goodluck un testo che non solo prevede il carcere per rapporti intimi omosessuali, ma anche per i gay stessi come persone; le pene coinvolgono anche coloro che conoscono omosessuali e non li “denunciano” alle autorità; il carcere è previsto anche per chi si impegna in attivismo per i diritti LGBT, manifestando o semplicemente finanziando la causa.
“E' fondamentale che il governo nigeriano capisca che questo non è un problema di liberalismo o di invasione culturale occidentale, ma che questa nuova legge viola la più elementare delle libertà,” ha dichiarato Cary Alan Johnson, direttore esecutivo dell’International Gay & Lesbian Human Rights Commission (IGLHRC) “la Nigeria è in lotta per un posto come leader del Sud del globo e il mondo in generale. Se questo disegno di legge dovesse passare in maniera definitiva eventuali reclami alla leadership saranno fortemente compromessi, dimostrando che le libertà fondamentali dell’uomo non sono ancora disponibili in Nigeria”.
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