Un disegno di legge costituzionale, a prima fima Taverna, che punta a modificare l'articolo 117 della carta, quello che dà alle regioni la competenza legislativa esclusiva della sanità. La proposta dei senatori 5 stelle vorrebbe rimettere nelle mani dello Stato il delicato tema.
“L’obiettivo è quello di ridurre la competenza delle Regioni nella materia e riportare l’amministrazione centrale dello stato a supervisionare la disciplina funzionale” spiega Maurizio Romani, vicepresidente M5s della commissione Sanità di Palazzo Madama. Nelle motivazioni del testo si legge infatti: “Il presente disegno di legge è volto ad apportare alcune modifiche all'articolo 117 della Costituzione con l'obiettivo di attribuire alla legge statale un ruolo più ampio restringendo l'area della legislazione concorrente. In particolare, per quanto riguarda la tutela della salute, si prevede che spetti alla legge dello Stato non più stabilire i «principi fondamentali», bensì porre la disciplina funzionale”.
La questione, critica per il sistema sociale, è anche un problema di costi, con una flebo che al sud costa allo Stato più del doppio rispetto al nord.
Riformare il settore è importante per questo e per altre questioni sociali critiche, frammentando e deregolamentando il servizio; una proposta destinata a far discutere, alla quale il ministro Beatrice Lorenzin, in un dibattito a Gr Parlamento, ha già fornito una parziale risposta: “Non c’è nessuna deregolamentazione del comparto sanità in atto, la definizione dei costi standard va proprio in direzione opposta”.
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