La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio alla Corte Costituzionale riguardo ad un articolo della legge n° 164/82 che regola il cambiamento del genere sessuale. Dubbi di incostituzionalità sono venuti ai giudici riguardo la norma che impone lo scioglimento del vincolo nuziale qualora uno dei coniugi decida di cambiare sesso, perché la considerano lesiva del principio di autodeterminazione degli individui.
E giustamente, dico io, se sta bene a loro che uno dei due cambi sesso, cosa dovrebbe dire la legge?! Imporre il divorzio o l'annullamento del matrimonio ad una coppia per un cavillo fisiologico come quello del sesso di appartenenza la considero una bestialità antistorica ed illiberale.
Per quanto mi riguarda, se Alessandra e la moglie (il caso che ha sollevato i dubbi della Cassazione dopo l'annullamento disposto dal Comune di Bologna e dalla Corte d'Appello) vogliono continuare a vivere insieme, sposate, e coltivare il loro progetto matrimoniale (tant'è che hanno fatto ricorso), sono e devono essere liberissime di farlo.
Che tristezza, però, e lo dico con una punta di polemica, che per arrivare a due coniugi dello stesso sesso si debba passare per tavoli operatori, incostituzionalità e ricorsi alla Consulta.
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