lunedì 1 agosto 2011

Le Due Anime del PLI

Storicamente, il Partito Liberale Italiano è visto come il partito 'dei colletti bianchi', come un alfiere della destra poco dissimile dall'odierno Popolo della Libertà. Dopo una conversazione con alcuni suoi esponenti, ho appreso che l'odierno PLI, rinato nel 2004 dopo che il precedente era stato travolto dal ciclone di Tangentopoli, si sfila fuori dalla dicotomia destra-sinistra ed in lui coesistono due linee politiche anche molto diverse.
Che nessun partito voglia classificarsi come 'di destra' visto lo stato in cui versa l'attuale schieramento, monopolizzato da uno pseudo monarca demagogo populista che usa la politica solo per i suoi interessi, lo capisco (e ne parlo qui), ma la contrapposizione nel PLI va oltre, contrapponendo un liberalismo progressista ad uno conservatore.
Come dicevo in precedenza (qui), considero un liberalismo sano e nobile elemento fondamentale all'interno dell'idea politica della sinistra, ed il confronto interno ai liberali verte proprio su questo punto.

Da una parte, il liberalismo progressista, affine al radicalismo, che rilancia la libertà personale dell'individuo, i diritti lgbt, le droghe, la prostituzione, la laicità, lo smantellamento delle caste economiche (albi ed ordini), e dall'altra il liberalismo conservatore, che difende le corporazioni e svende i servizi essenziali, all'inseguimento del modello americano.
Questo confronto vedrà la sua resa dei conti al prossimo congresso del PLI, quando la base deciderà la linea del partito.

Se il Partito Liberale Italiano dovesse decidere di seguire la sua anima progressista, incompatibile con questa destra conservatrice e reazionaria ma anche con il centro democristiano e moderato, si aprirebbe una fase che potrebbe ricollocarlo in una coalizione a sinistra del PD.
Il Nuovo Partito d'Azione, di cui faccio parte, seguirà con attenzione il confronto all'interno del PLI, e qualora fosse questa la linea a prevalere, non sarà da escludere un'intesa tra le due formazioni.

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1 commento:

  1. se il pli segue l'anima berlusconiana tutto il discorso crolla, ma se segue l'anima progressista potrebbe anche avere un ruolo in una coalizione laica e progressista che riunisca tutte le forze progressiste al di fuori del pd democristiano. avrebbe più o meno lo stesso ruolo che aveva nella prima repubblica quando governava, cioè di "coscienza critica" diciamo, rappresentando la forza più liberista e quindi ponendo l'accento su come evitare gli sprechi di denaro pubblico e sulla necessità di rilanciare la concorrenza e la competitività nell'economia italiana, anche all'interno di politiche economiche di respiro sociale.

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