venerdì 26 agosto 2011

Il Progresso Leghista su Due Ruote

Il Sindaco di Piacenza Reggi non è disposto a concedere il nullaosta necessario per il passaggio del Giro di Padania "Da qui non passa, è una pagliacciata!".
A parte le opinioni personali, da qui all’8 settembre, data d'inizio del giro, ci sarebbero “diversi motivi che impediscono all’ amministrazione di predisporre i necessari provvedimenti per consentire il passaggio”, sostiene il primo cittadino, visto che sarebbe necessario chiudere al traffico via Emilia Pavese, via Einaudi, la tangenziale Sud e via Emilia Parmense. Ma, prosegue il primo cittadino “per garantire la necessaria vigilanza delle strade lungo il percorso, il personale della polizia municipale in un turno ordinario non è sufficiente”. Non è possibile poi “impiegare il personale in orario straordinario per la mancanza di fondi”.
Non si potrebbe nemmeno contare sull’apporto di volontari, visto il giorno feriale e il fatto che “con largo anticipo a differenza di questa, sono già state organizzate diverse manifestazioni”. Soprattutto, Reggi punta sulle ricadute economiche che il Giro porterebbe a Piacenza “che sarebbero nulle visto che la città è solo di transito”. Così, “oltre all’impossibilità di garantire la sicurezza, Piacenza avrebbe soltanto disagi e costi, senza alcun beneficio”.

Io vedo la kermesse ciclistica solo come “roba da propaganda di regime”, e come me la pensano Roberto Montanari e Nando Mainardi, rappresentanti cittadini di Rifondazione Comunista; un modo folkloristico per attirare simpatie e consensi, un po' come le ultime feste democratiche (sottolineo che invece le prime feste dell'unità erano luoghi di reale confonto e di dibattito, seppur ideologizzate e di parte, ndr).
Un po' la cosa che fa il PdL nei vari apparati delle istituzioni, un po' più seriamente, qui.

"Siete contro il progresso!" è la risposta piccata della Lega, che nella manifestazione sportiva vede la rivoluzione.
Progresso? Una corsa in bicicletta con per un fantomatico stato che ancore non c'è (ma che ci sarà, se continuiamo così, ne parlo qui) con una tuta di lycra verde smeraldo lo chiamate Progresso?
Io ho chiamato questo blog FareProgresso (ora Reloaded), proprio perchè credo che il Progresso sia un'altra cosa: sia l'Uguaglianza, il Rispetto di ogni differenza, la Libertà di fare, essere e credere come si vuole, fino ai confini della libertà altrui, la Pace e la Cultura, che fa crescere, maturare ed evolvere.

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