Non c'è solo l'intolleranza violenta dei picchiatori e la discriminazione sociale, c'è anche, è per alcuni versi forse è ancor più pericolosa, l'omofobia strisciante, fatta dai pettegolezzi, dal chiacchiericcio della gente per strada, dai sorrisetti maliziosi, dai benpensanti più o meno bigotti.
In questo solco rientra anche il dato emerso da una ricerca condotta negli Stati Uniti che dice che il 40% dei barboni che vive in strada è composto da gay, bisessuali e transessuali.
Gli USA sono, nonostante tutto, uno dei paesi più moralisti, puritani e perseguitati dai fantasmi religiosi; basta guardare film e telefilm americani per accorgersi del manto felpato di bigottismo che copre ogni festa, cena, frase o battuta (e non fermatevi a Will & Grace o Modern Family, andatevi a cercare Una Bionda per Papà, Genitori in Blue Jeans o l'estremismo reazionario di Settimo Cielo).
Il 68% dei giovani senzatetto è stato cacciato dalle proprie famiglie o di essersi sentito costretto ad andarsene a causa di continue violenze verbali.
Ovviamente, la politica non può mettersi ad imporre il pensiero alle persone, se no saremmo in un regime da 1984 di Orwell. Ma può e deve intervenire sul clima culturale della società, renderlo più aperto, inclusivo e rispettoso. Punire gli abusi alla libertà altrui ed ampliare i diritti, modifica la visione e la mentalità della gente.
Si può così forzare il cambiamento e raggiungere il sogno di una realtà accogliente, laica e rispettosa delle differenze.
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