Mi sa che con questa storia della tolleranza stiamo esagerando.
Il facchino può essere musulmano, buddista, wiccan o adorare qualsiasi noce di cocco voglia, ma per favore sia lui il primo a rispettare la cultura del paese in cui si trova. Perchè qui non è un problema di religione, ma di come essa, in questo caso quella islamica, invada anche l'ambito economico e sociale della vita di una nazione.
Poi, per quanto ne so, il facchino non ha piantato alcuna grana (e avrei anche voluto vedere, ndr), si è legittimamente licenziato dal suo posto perchè non ne era soddisfatto, per cui direi che nessun appunto può essere a lui obiettato. Stessa cosa per l'albergo, che essendo un'azienda privata ha la facoltà di comportarsi come meglio crede verso i suoi dipendenti.
Se però una cosa del genere fosse successa in un ufficio comunale, forse un po' di intolleranza mi sarebbe venuta.
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