martedì 24 luglio 2012

Religione Vs Lavoro

Succede a Venezia, in un prestigioso hotel della laguna. Un facchino musulmano si licenzia perchè, racconta un giornale locale, non può sopportare la vergogna di prendere ordini da una donna. L'albergo addirittura lo riassume, e gli assicura che d'ora in poi ci sarà un intermediario di sesso maschile a dirgli cosa deve fare.
Mi sa che con questa storia della tolleranza stiamo esagerando.
Il facchino può essere musulmano, buddista, wiccan o adorare qualsiasi noce di cocco voglia, ma per favore sia lui il primo a rispettare la cultura del paese in cui si trova. Perchè qui non è un problema di religione, ma di come essa, in questo caso quella islamica, invada anche l'ambito economico e sociale della vita di una nazione.

Poi, per quanto ne so, il facchino non ha piantato alcuna grana (e avrei anche voluto vedere, ndr), si è legittimamente licenziato dal suo posto perchè non ne era soddisfatto, per cui direi che nessun appunto può essere a lui obiettato. Stessa cosa per l'albergo, che essendo un'azienda privata ha la facoltà di comportarsi come meglio crede verso i suoi dipendenti.
Se però una cosa del genere fosse successa in un ufficio comunale, forse un po' di intolleranza mi sarebbe venuta.

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