La cultura dell'India poggia le sue basi sui principi della non-violenza, e questo è anche riconosciuto dalla Costituzione della Repubblica Indiana, all'art. 51: "E’ dovere fondamentale di tutti i cittadini dell’India (…) avere compassione per tutte le creature viventi".
Ed in base a questo, il Ministro per l’Ambiente e le foreste, mr. Jayanthi Natarajan, ha di recente vietato i test sugli animali nella ricerca o per fini didattici. Al loro posto, le 120 scuole di medicina del paese utilizzarenno filmati, simulazioni, manichini ed altre tecniche di sperimentazione alternative. Si salverà così la vita a 19 milioni di animali.
Altro capitolo riguarda i test cosmetici, per cui si attende il parere del Ministro della Salute, Ghulam Nabi Azad.
Le associazioni animaliste si stanno battendo in questo campo perchè, dicono, i test "sono vecchi e non più necessari. Uccidono gli animali senza portare benefici ai consumatori. Oggi esistono analisi attendibili che non necessitano dell’uso di animali e che sono sicure per controllare gli effetti dei cosmetici sulla salute umana".
E' interessante notare come il mondo dell'istruzione e della ricerca abbia accettato positivamente la novità, mentre l'industria cosmetica continui a nicchiare ed opporsi. E pensare che, almeno a mio modesto parere, sarei più propenso a giustificare l'uso di animali nella ricerca e nello studio, dove il sacrificio di queste bestiole può servire a salvare vite, far evolvere e progredire la scienza.
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