Sull'ultimo numero di Vanity Fair è stata pubblicata un'intervista a Ricky Martin.
Il celebre cantante, come quasi tutti sapranno, ha di recente dichiarato la sua omosessualità. Nell'intervista, ha parlato del rapporto tra lui, il suo compagno ed i figli nati dal precedente matrimonio, dichiarando inoltre di volerne altri, di figli.
Ricky: A casa nostra ci sono due padri, ma questo non vuol dire che non siamo una famiglia. Proprio questo voglio insegnare ai miei figli: che ognuno è diverso, e che bisogna accettare se stessi e gli altri nella rispettiva unicità.
E già questa frase sarebbe da incorniciare.
Ma il passaggio che trovo cruciale, perchè evidenzia lo spirito laico e liberale di una cosa come il diritto al matrimonio per le coppie gay, è questo:
Intervistatore: Il matrimonio per i gay è solo una questione di pari diritti o è anche una possibilità che ha preso concretamente in considerazione?
Ricky: Non ora, non per me, ma dammi la possibilità di farlo. Si tratta di diritti umani, di parità, nient’altro.
E' quest'affermazione che riassume la lotta del movimento LGBT per il diritto al matrimonio: il Poter Scegliere.
Non tutti i gay si sposerebbero, come non lo farebbero tutti gli eterosessuali, e per ampliare la questione ci metto anche i fratelli, che allo stato di legge attuale non possono convolare a nozze.
Quella che si vuole è la possibilità di farlo, questa è Libertà.
"Ah, ma i figli..." partono le obiezioni. I figli sono un'altra cosa, ne parlerò poi.
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