Non posso che essere concorde con Pietro Ichino quando annuncia battaglia contro il ricorso smodato e spesso a sproposito della Cassa Integrazione in Deroga; si discute infatti sul suo rifinanziamento in Commissione al Senato.
"Sulla Cassa integrazione in deroga abbiamo sentito (...) il Relatore Maurizio Sacconi dire che essa ha la funzione di 'garantire la continuità del legame tra il lavoratore e l’azienda' nelle situazioni di crisi temporanea nelle quali il lavoro deve essere sospeso.
Se davvero la Cassa integrazione venisse utilizzata – almeno nella maggioranza dei casi – per questo scopo, essa svolgerebbe soltanto una funzione utile per evitare che gli shock passeggeri producano la dispersione di capacità professionali, la chiusura di aziende ancora vitali"; purtroppo, però "questo strumento viene attivato sistematicamente anche in situazioni nelle quali è certo ed evidente che i lavoratori interessati non riprenderanno mai il lavoro nell'impresa da cui formalmente ancora dipendono".
Ci sono lavoratori che da ANNI sono in cassa integrazione, e mai torneranno a lavorare presso quelle aziende. E questo è un grave danno per lo Stato, cioè tutti noi cittadini, che con le tasse manteniamo questi (involontari) parassiti, ed anche per i lavoratori stessi, la cui professionalità e preparazione si sminuisce nel tempo.
La riforma Fornero - ah, il Demonio! - ha introdotto un nuovo ammortizzatore universale, l'ASPI, che debitamente riformato potrebbe sostituire la Cassa Integrazione in Deroga. Accompagnandolo anche ad un percorso formativo per il lavoratore, che miri al suo reinserimento, e ad una maggiore libertà di manovra per lui affinché possa tornare a costruirsi una dignità sociale.
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