Ho trovato un'interessante affermazione del leader del Movimento 5Stelle: "Io sono un convinto europeista [...] a favore di un'Europa unita, ma che sia moderna, che parli la stessa lingua e non undici differenti come accade al parlamento europeo".
Allora, intanto le lingue ufficiali dell'UE non sono 11, ma 23. Ma a parte questo, una dichiarazione del genere ha il senso di sfasciare le diverse identità e culture del continente.
Come già dicevo qui, l'elemento linguistico è una peculiarità molto importante degli Individui e dei Popoli: a livello Sociale, con l'imposizione di una lingua ad una comunità si tende allo schiacciamento delle differenze, all'uniformazione dei modelli ideali, inclusi quelli economici e politici. E spero non voglia questo Grillo.
A livello Personale, invece, usare una lingua che non è la propria, finisce con l'impoverire la comunicazione, rendendola incolore e telegrafica.
Una questione identitaria e culturale, spesso marginalizzata ed affrontata in maniera disarmante e semplicistica come fa Beppe Grillo con queste parole. Ancora una volta, il leader pentastellato si fa trascinare dal populismo e dalla faciloneria, proponendo soluzioni pericolose.
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Il problema è che Grillo ha esplicitamente in mente la trasformazione di tutti gli europei in sudditi della corona britannica, con l'inglese obbligatorio dall'asilo per tutti. Questo è imperialismo linguistico, e se è spiegabile da parte dei governi di Londra e Washington, è incomprensibile da parte delle vittime di tale imperialismo.
RispondiEliminaIl problema della comunicazione internazionale, per chi fa politica e dice di mirare alla democrazia, è quello di perseguire soluzioni linguisticamente democratiche
Per approfondire:
http://www.uea.org/informado/ED37-itala.html