Ecco entrare in azione la macchina del fango, come ai vecchi tempi: "Invece di pensare alla crisi, il PD vieta la gnocca" titola Libero. Che meraviglia.
Ma cosa ha scatenato le ire del quotidiano? Un disegno di legge presentato da un gruppo di senatrici PD dal titolo "Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media". Una proposta per arginare le immagini ammiccanti o stereotipate che spopolano su cartelloni, volantini e tv.
Tra l'altro, trovo sia una cosa abominevole, usare questa rozza metonimia da bar, scrivendo 'gnocca' per indicare il 'corpo femminile'.
Per i trasgressori, multe fino a 5 milioni di euro. Una cifra a mio parere spropositata per un reato simile, ma trovo importante e lodevole che finalmente si decida di affrontare anche un problema come questo.
Comunque, fatemelo dire, il problema non è nella comunicazione che utilizza il corpo femminile come veicolo dei suoi messaggi, il problema è in NOI, nella nostra cultura, intimamente bigotta, pruriginosa e guardona.
E' il 'fascino del proibito', atavico, ad alimentare questo voyerismo maniacale: fin da piccoli veniamo educati alla pudicizia, a coprirci, a rifuggire il corpo ed il sesso, a non 'cadere nel peccato'. Se non si fosse capito, sto chiamando in causa secoli e secoli di lobotomia cattolica fatta sul Popolo Italiano.
Ma, a proposito di cattolici, dove sono i baciapile del Family Day, quelli contro le perversioni gay, del diritto alla vita della Englaro?! Dovrebbero essere proprio loro i primi sottoscrittori di questo ddl, che finalmente nasconde le oscenità delle modelle piegate a 90 sui pannelli fotovoltaici "Montami a costo zero!".
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