martedì 2 luglio 2013

A Rimini abbandonano l'Euro

Anch'io tra i miei primi appunti politici misi anche un "riconoscimento del baratto come strumento commerciale". Non sapevo esattamente come potesse trovare attuazione, ero poco più che adolescente, al tempo, ma mi piaceva l'idea che uno potesse pagare beni e/o servizi, offrendo i propri, di beni e/o servizi.

Da Rimini arriva la realizzazione di quest'idea.
In una fase come questa, in cui scarseggia la liquidità monetaria, ecco che parte il progetto Quinc: lo testano 100 aziende, che si sono organizzate per dare vita ad una rete di scambi tra loro di beni e servizi.
"Facciamo un esempio" ha spiegato Maurizio Temeroli, segretario generale della camera di commercio di Rimini, in un'intervista al Fatto Quotidiano "un’azienda di software vende un’applicazione a una tipografia, che effettuerà il pagamento in parte in euro e in parte in Quinc. L’azienda di software potrà utilizzare i Quinc ricevuti nelle successive operazioni di acquisto, ad esempio per comprare carta, un servizio di consulenza o qualsiasi altro prodotto disponibile all'interno del circuito. Il buono sconto, ovviamente, non corrisponderà a una perdita di valore per l’azienda, ma sarà quantificato in unità di conto virtuali, i Quinc appunto, che potranno essere barattati all'interno del circuito per l’acquisto di altri beni o servizi".
Un'idea semplice e geniale, che mi riporta alla mente una storiella che mi raccontava mio padre, su 50 euro che passavano per varie mani colmando tanti debiti. Un albergatore che paga l'idraulico, l'idraulico che paga l'elettricista, l'elettricista che paga il meccanico, ed il meccanico che va poi in vacanza nell'albergo dell'originale proprietario della banconota, con il denaro che torna nelle sue tasche.
Con gli stessi soldi si sono così ripianati 4 debiti, nessuno ci ha perso o guadagnato nulla.

Che sia questa la Terza Via, alternativa a Capitalismo e Socialismo?

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