Infuria in questi giorni, con la diffusione di alcuni sondaggi disastrosi per i partiti, la diatriba sulla fuga dalla politica per rifugiarsi nell'antipolitica. In questo periodo tecnico di non-politica, non lo considero un vero e proprio campanello d'allarme o una perdita di fiducia, anzi, significa che la gente comunque crede ancora si possa fare attivamente qualcosa.
Sulla situazione attuale pesano sicuramente gli scandali Lusi e Lega, che hanno dimostrato come sia cambiato poco dalla Prima Repubblica, ed anche che il movimento antisistema padano, primo non-partito ad aver ricoperto il ruolo che oggi è del Movimento 5 Stelle, si è ben adagiato sulle soffici poltrone delle istituzioni.
L'Antipolitica non è il contrario della Politica, così come, facendo un parallelismo ardito, l'Odio non è il contrario dell'Amore; il suo contrario è l'Indifferenza, ed il contrario della Politica è la Non-Politica. Ed è proprio la Non-Politica a caratterizzare questa fase della storia, l'assenza di dialogo, confronto, dibattito, con un Parlamento ridotto a mero notaio di un Governo che sotto la bandiera dei 'Tecnici' impone un decisionismo arrogante e sadico sul paese, costrigendolo a pesanti sacrifici.
Finchè si sceglie di votare, per quanto discutibili possano essere scelte come il Movimento 5 Stelle o quello dei Forconi (al sud ci sono anche i loro candidati, ndr), significa che c'è ancora la speranza di poter avere le risposte che l'attuale politica non riesce a dare.
Credo sia un errore bollare una probabile fuga di voti dai soliti partiti come anti-politica; piuttosto, tutte le formazioni hanno, coi loro tempi e modi, ben incarnato i concetti di Non-Politica e Mala-Politica. Per cui, è proprio chi crede ancora nella Politica, che guarda altrove.
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