lunedì 16 aprile 2012

Non Sono Neanche Quello

Lo sapevo che prima o poi mi avrebbero accusato anche di questo. Ma non ne sono preoccupato, anzi, è un'occasione in più di confronto e dibattito.
Tutto comincia da questo post, in cui mi chiedo se ha senso continuare ad inseguire in modo esasperato la crescita economica se per farlo poi dobbiamo distruggere ambiente e salute.
"Bam! La dittatura decrescita!" scrive qualcuno.
A nulla è valso negare, spiegare ed approfondire, perché a quanto pare 'le mie motivazioni sono le stesse di chi sostiene la decrescita'. Ho scritto varie cose per chiarire il mio punto di vista (qui facevo un ragionamento su cosa dovrebbe essere messo al centro del modello economico, e qui faccio l'esempio di come hanno fatto nel Buthan), e credo si sia capito come la penso.

Non sono un sostenitore delle teorie sulla decrescita, anzi. Noto che siamo talmente abituati a ragionare per contrapposizioni che non riusciamo più a discernere e far cooperare le cose buone che sono da una parte e dall'altra.
Se non sei berlusconiano, sei comunista. Se non sei credente, allora sei un mangiapreti (dimenticando che la laicità non è anticlericalismo, ma libertà di scelta e rispetto per le idee altrui, ndr). Se non sei per la crescita (QUESTA crescita, folle, sconsiderata ed autodistruttiva, ndr), allora sei per la decrescita. Io sono per una crescita regolamentata, umana ed ecosostenibile.

'Ah-A, lo sapevo!' ghigna beffardo un tipo scarno vestito da Zio Sam.
Eh no, è ben diverso dire 'incentiviamo l'uso delle auto a metano, elettriche e studiamo nuovi combustibili a basso impatto ambientale' da 'torniamo al calesse'.
Certo, poi mi si può dire che una crescita così regolamentata è PIU' LENTA rispetto a quella che critico, ma almeno questa non ci porta all'autodistruzione.

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