Ci siamo arrivati, alla fine, a farne politica. Il Movimento dei Forconi ed il Comitato Forza d'Urto sono gli ispiratori di un ddl, a firma Minardo e Caputo, approvato dal Consiglio Regionale della Sicilia.
Sei articoli per un misto di giustizialismo e protezionismo che strizza l'occhio ai cugini padani del nord. Norme in materia di protezione dei marchi e della produzione agricola di qualità regionale, obbligo di controllo delle etichette e dei prezzi, sanzioni che vanno dal divieto di commercializzazione per cinque anni alla revoca totale della licenza.
Il provvedimento prevede una serie di obblighi da parte dei rivenditori sulla provenienza delle merci agroalimentari, da parte della Regione l'avvio di severi controlli e da parte dell'assessorato Ambiente e del Corpo della polizia Forestale verifiche sulla tracciabilita dei prodotti e sui prezzi (in Sicilia, che vanta una guardia forestale per ogni albero, si prevedono quindi controlli serrati, ndr).
Prevista la somma di 300mila euro per finanziare appunto la verifica, in particolare contro le frodi alimentari, corsi di formazione in favore dei commercianti per conoscere le norme anticontraffazione e frode, incentivi alla commercializzazione per la vendita nei grandi centri commerciali di prodotti agricoli e zootecnici, presenza di prodotti a chilometro zero nei servizi di ristorazione collettiva. Ecco, quest'ultima norma in particolare, serve a tutelare i consumatori o ad appagare bordate d'orgoglio regionale (in puro stile padano)?
"Abbiamo recepito integralmente le richieste del movimento dei Forconi, ampliandole" commenta Salvino Caputo "Contiamo in due settimane di inviare il testo in aula per il voto finale".
E' ripartita la caccia al consenso. Vengono accolte futili proposte filo-leghiste per far presa sulla gente, mentre non sono prese in considerazione le richieste degli autotrasportatori che chiedevano una semplificazione burocratica (alla fine si tratterebbe questo; visto che il Governo tanto si impegna a semplificare e svincolare le imprese, perchè non mette lo stesso impegno anche ai piccoli lavoratori?).
Ricordo quando furono presentate queste richieste a Cacciari, che rispose in diretta tv ridendo in faccia al timido camionista che aveva davanti. Bravi, bravi, continuate così, e vedrete che le patacche del "controllo agroalimentare" incasseranno più consenso delle umiliazioni che riservate ai vostri elettori.
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