Qualcuno dice che sia per questo che ha costretto alle dimissioni il Governo Monti. E così si sono dipinti anche l'aura di politici probi e responsabili che hanno a cuore il bilancio dello Stato.
Ma per favore, su; così, a naso, ritengo più probabile fossero preoccupati per le varie poltrone provinciali e il ddl sull'incandidabilità dei condannati.
Ma come si è comportato il PdL quando è toccato a lui fare l'Election Day? Era il marzo 2011, le consultazioni previste erano in 1310 comuni, 11 province, 1 regione ed in più c'era il referendum (Due quesiti sull'acqua pubblica, uno sul nucleare ed uno sul legittimo impedimento).
Ricordate qualche Election Day quell'anno? Ma certo che no: per le amministrative si votò il 15 e 16 maggio e per il referendum il 12 e 13 giugno. Spendendo ben 300 milioni di euro in più (ne parlavo qui).
E allora su, amici del PdL, non venite a darci lezioni di etica politica...!
Detto questo, però, è chiaro che l'Election Day si deve fare, ma non per i calcoli elettorali del Popolo della Libertà. Non dovrebbe neanche essere motivo di scontro, per dei politici corretti e responsabili. Ma quelli, ormai, sono estinti.
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