Ci proveranno fino all'ultimo, i partiti, ad estromettere dalle elezioni il Movimento 5 Stelle.
Con un emendamento bipartisan (Bianco del PD e Malan del PdL), si vuole aggiungere alla riforma anche la postilla che prevede che, oltre al simbolo, venga depositato anche lo statuto per potersi candidare. A danno ovviamente della formazione grillina, che non ha uno statuto, anzi, ha un "non-statuto".
Allora, vediamo di capirci, perché nel complesso anch'io ritengo necessaria una riforma del sistema dei partiti, dalla democrazia interna ai contributi (come dicevo qui), ma trovo insensato questo 'deposito dello statuto', messo lì ad arte proprio per ostacolare il percorso politico del M5S.
Servono regole associative, figure di riferimento, trasparenza nei finanziamenti, sia privati che pubblici. Un grande progetto di etica e responsabilità per i partiti.
Ma tanto, proprio mentre si era quasi raggiunto l'accordo per correggere il Porcellum, ecco spuntare l'emendamento Quagliarello, che cambia ancora le regole per il premio di maggioranza, e che fa saltare l'intesa. La verità è che piace un po' a tutti, il Porcellum, e nessuno vuole davvero riformarlo.
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