Un risultato storico, per le Filippine. Dopo anni di opposizione della Chiesa Cattolica, il Parlamento dell'arcipelago asiatico ha approvato l'attesa legge sulla contraccezione.
Alla vigilia del voto, Ramon Arguelles, l’arcivescovo di Batangas, è arrivato a paragonare il Presidente Benigno S. Aquino III, uno dei suoi più agguerriti sostenitori della legge, all’assassino della strage di Newton.
La legge prevede un più facile accesso ai contraccettivi per le donne, ed inoltre introduce l'educazione sessuale nei programmi del sistema scolastico statale.
Le deputate Cayetano e Santiago hanno dedicato il risultato a “tutte le donne povere del Paese, per coloro che non sanno nemmeno di avere il diritto di non essere malmenate dai propri partner”, molte delle quali si sono riversate in strada a festeggiare, ed hanno paragonato l'ostruzionismo della Chiesa alla persecuzione di Copernico.
Ma il vescovo Reyes, raggiunto dai giornalisti, ha però ammonito “La Chiesa continuerà ad istruire la nostra popolazione”. E' questo il problema, in un paese in così gravi condizioni economiche, che a svolgere il ruolo di maestri devono essere questi fumosi aruspici che pretendono di sapere tutto ed imporre agli altri la loro visione del mondo.
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