Guardate, ora non ho voglia di commentare le parole del Papa secondo cui “I matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”; lo farò dopo, forse. Le trovo una pura assurdità, chiaramente, ma tanto dice sempre le stesse cose (l'ho fatto qui).
Mi ha colpito però la sua affermazione sulla crisi economica e finanziaria, in cui si improvvisa addirittura statista (a quando la discesa in campo ufficiale?): secondo Benedetto XVI, per uscire dalla crisi bisogna puntare a “un nuovo modello di sviluppo e di economia” non più basato sulla “ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacità di rispondere alle esigenze della competitività”.
Complimenti, una frase bellissima e densa di significato, seppur nella sua aulicità pomposa ed apolitica.
Vedete? E' questo che intendo io quando dico che "bisogna rimettere al centro l'uomo" della società, dell'economia e dello sviluppo (ad esempio, qui)! Uscire dall'ottica iperproduttivista, iperconsumista e laborocentrica (difetto che accomuna sia l'ultracapitalismo che il comunismo, ndr) per abbracciare una visione antropocentrica, illuminista, laica e legalitaria.
Poi essere d'accordo con il Papa fa specie anche a me, ma quando uno dice delle cose sensate, che sia Benedetto XVI o Borghezio, bisogna riconoscerlo.
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