Un altro scossone fa tremare il sacro ruolo dell'istruzione in Italia.
Dalla scuola che non forma più dei Cittadini, ma dei Lavoratori (suonare Gelmini per altre informazioni), passiamo oggi a quella che forma dei meri Consumatori, rendendo l'apprendimento in una mera esperienza di marketing.
Ecco qua un'altra grande importazione dagli Stati Uniti: con l'apertura dell'Apple Store di Bologna, molte scuole elementari hanno ricevuto un singolare invito (almeno in Italia, perchè come dicevo negli USA sono già una realtà): “Porta i tuoi studenti in gita all’Apple Store per un’esperienza di apprendimento indimenticabile”.
E quale esperienza indimenticabile potrà mai essere fatta in un negozio, per di più monomarca? Ovvio, "creare album fotografici in iPhoto, montare video in iMovie, creare presentazioni in Keynote e persino comporre la loro musica in GarageBand".
Interessante, se non fosse a dir poco spaventoso il contesto in cui si inseriscono.
Intendiamoci, a chi non è capitato, a scuola, di andare in gita in una fattoria o in una fabbrica? Ma qui siamo oltre, non si tratta di studiare le arti ed i mestieri o vedere dal vivo i processi di lavorazione della materia prima, questa è pubblicità bella e buona.
Non ci sarebbe neanche niente di male ad apprendere le potenzialità delle nuove tecnologie, ma sicuramente non è la boutique di un marchio così elitario, snob e chiuso come Apple l'ambiente migliore per imparare cosa siano il mercato e la concorrenza.
Molti genitori sono, giustamente, insorti contro la decisione delle dirigenze scolastiche “La mia idea è che la maestra abbia visto come una bella occasione quella di portare i bimbi in quel tempio della tecnologia, senza (forse un po’ ingenuamente) pensare al fatto che dal punto di vista di un’azienda come la Apple i bimbi non sono solo alunni ma anche figli di clienti”, e, guarda caso, questa cosa succede proprio poco prima di Natale!
Spero a questo punto presidi e docenti abbiano un rigurgito di buon senso e ricordino qual'è il loro ruolo, quale sia la fondamentale missione per la crescita e lo sviluppo della società per cui si sono impegnati accettando l'incarico di educare i bambini.
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c'è la crisi economica e nonostante tutto vedi orde di gente far la fila per comprare l'iphone a rate (della serie "piuttosto non pago le rate della casa e finisco sotto un ponte, però con un iphone, vuoi mettere?"), e con questo "invito" il messaggio che spinge, per l'appunto, a consumare anche senza avere i soldi per farlo verrà portato avanti dalle stesse scuole che cresceranno dei consumatori rincoglioniti e delle vittime indifese della pubblicità. non parliamo poi delle varie pratiche anticoncorrenziali e di difesa di posizioni di monopolio delle grandi software houses perchè ci sarebbe da scrivere un libro...
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