Evidentemente non ha capito che ormai fa più bella figura a tacere sull'argomento; e invece no, continua a tornarci su, aggiungendo danni e gaffe.
Tutto inizia il 23 settembre, quando viene resa pubblica la notizia che un fascio di neutrini, sparati dal CERN di Ginevra, hanno impiegato per arrivare al Gran Sasso una frazione di secondo tale da far pensare abbiano superato la velocità della luce. Sempre quel giorno, sul sito del Ministero dell'Istruzione compare un comunicato delirante, in cui si parla di un TUNNEL scavato tra Ginevra e Gran Sasso alla cui costruzione l'iItalia avrebbe contribuito con 45 milioni di euro (ne parlo qui). In un secondo comunicato, il MIUR parla di polemica "strumentale" e "destituita di fondamento", aggiungendo altra ignoranza ed arroganza.
Dopo queste due mosse azzeccate, si dimette il portavoce del Ministro, e si ricicla come superconsulente di Barbara Berlusconi, allo scopo dichiarato di "rilanciare la sua immagine".
Il 4 ottobre, la svolta, il comunicato scompare misteriosamente dal sito, lasciando intendere che forse la 'polemica' non era poi del tutto così 'priva di fondamento'.
Ed arriviamo così al 9 ottobre, quando la Gelmini rilascia un'intervista a Repubblica in cui torna ancora sull'argomento:
"(...)Sono serena e determinata. E abituata a portare a termine i compiti che mi vengono assegnati. Certo, per l'incidente del tunnel dei neutrini sono stata colpita in ogni modo, e ferita. Ma non mi fermo, so che fare politica non è un giro di valzer." (...) "Al primo incidente di percorso ho pagato un prezzo alto, sono stata travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' d'ironia. So che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il Cern e non ho visto tunnel."
Ha visitato il CERN e non ha visto tunnel? Allora l'ha visto solo da fuori. Al CERN è situato il Long Hardon Collider, l'acceleratore di particelle più grande mai realizzato, utilizzato appunto per lo studio della fisica delle particelle; è costruito all'interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 km situato al confine tra la Francia e la Svizzera, in una regione compresa tra l'aeroporto di Ginevra e i monti Giura.
E la Gelmini dà la sua soluzione: "Bastava mettere quella parola tra virgolette e aggiungere tecnologico, il "tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini". Forse voleva dire 'teorico' o 'virtuale', andava bene tutto ma non 'tecnologico'.
Che altro? Ah già, "sono viaggiati".
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