Prima delle barricate degli omosessuali contro innocui slogan pubblicitari (qui), c'erano le polemiche della Casa delle Donne di Ravenna rivolte al motoraduno tenutosi a San Pietro in Vincoli, il MotoTopa. Ovviamente, al centro delle critiche, ancora una volta, la "strumentalizzazione del corpo femminile".
E che palle... Allora, non stiamo parlando di un convegno formale o di un club professionale, è un semplice MOTORADUNO, uno dei (pochi, permettetemi) simboli rimasti del cameratismo maschile.
E' un nome volgare e cialtrone, certo, sono d'accordo, ma non si voleva certo inneggiare alla "violenza sulle donne", tanto per dirne una.
Una cosa come il MotoTopa (in questo caso, solo l'uso del nome, perché vorrei sapere quante fossero le "tope" effettivamente presenti) non è foriera di alcunché, se inserita nel giusto contesto; non solo comunicativo, ma culturale e sociale, con l'adeguato percorso formativo, di riconoscimento e tutela dei diritti.
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