Dopo che la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere nei confronti del coordinatore del PdL in Campania, Nicola Cosentino, ecco che riparte il tam tam demagogico/giustizialista di chi vuole abolire questa guarentigia per i Deputati.
Parlo di demagogia perchè l'istituto dell'autorizzazione a procedere non è un semplice vezzo dei parlamentari, ma rappresenta una garanzia a tutela della terzietà degli stessi, della separazione dei poteri e della democrazia. O almeno, dovrebbe rappresentarla, perchè è innegabile che questo strumento sia stato ampliamente abusato negli anni (mi pare di aver letto che oltre il 25% delle votazioni avvenute nella storia della Camera abbiano riguardato procedimenti giudiziari nei confronti di politici, ndr).
L'autorizzazione a procedere difende il parlamentare, nella sua veste di rappresentante del potere legislativo, dalle collisioni e dalle ingerenze che potrebbero venirsi a creare con quello giudiziario.
Oppure volete una società dove i Magistrati, che non sono entità divine avvolte di luce, me comuni esseri umani con comuni pulsioni, rancori e paure, possano spadroneggiare senza limiti su tutto e tutti? Perchè, se lo volete, poi non venitemi a dire che avete rispetto per la Democrazia, perchè non ci credo.
Per questo ritengo sia sbagliato voler abolire l'autorizzazione a procedere, negli scopi rappresenta uno scudo necessario per la salute democratica, sarei però per una sua riforma che:
1) non blocchi il corso delle indagini (come poi è anche ora);
2) non contempli, quindi, le intercettazioni (attualmente anche quelle devono essere autorizzate);
3) necessiti per essere negata del voto di almeno due terzi della camera di appartenenza.
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