giovedì 26 gennaio 2012

Liberalizzato anche l'Inquinamento

E si scopre che dietro tra le libertà concesse dal decreto liberalizzazioni c'è anche quella per le imprese di compromettere l'ambiente, con gravi rischi per la salute. Un favore alle ecomafie.
Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, denuncia "Con l’art.48 si consente che i fanghi e i materiali provenienti dai siti di interesse nazionale da bonificare perché altamente inquinati possono essere riutilizzati come materiale di recupero. In sintesi materiali che hanno alte presenze nocive come mercurio, cadmio, diossine. Pensate che a Porto Marghera nei fondali vi sono solventi organici aromatici, cloroformio, tetracloruro di carbonio, dicloroetano, tricloroetilene, percloroetilene, bromoformio ecc… Si capisce che la norma è stata scritta per compiacere operatori del settore…l’obiettivo chiaro è poter valorizzare economicamente i sedimenti dragati altamente inquinati che si trovano nei siti di interesse nazionale, aree che è la stessa legge a definire inquinate. Quindi l’obiettivo è quello di creare un business e di fare in modo che i sedimenti dragati siano assimilabili a meteriali di recupero secondo quanto previsto dal DM 5 febbraio 1998".

Per capire meglio di cosa si tratta, prendiamo spunto dal caso che a fine 2011 portò in manette il vicepresidente della Regione Lombardia, il caso BreBeMi: grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche, si scoprì che l'imprenditore Pierluca Locatelli aveva corrotto Franco Nicoli Cristiani (PdL) per ammorbidire i controlli in alcuni cantieri a Fara Olivana con Sola ed a Cassano d'Adda, dove venivano interrati abusivamente rifiuti illeciti.
Con questa norma, Locatelli si sarebbe risparmiato la tangente, perchè sarebbe stato tutto perfettamente legale.

Liberalizzare non deve significare deregolamentare o permettere pratiche di questo tipo, ma per come la vedo io dovrebbe servire ad ampliare le opportunità offerte dal Mercato.
Libertà di Mercato non è quella di danneggiare e di abusare delle risorse, ma Libertà di Ambire, Autodeterminarsi, Offrire e Scegliere, nel rispetto delle Regole Comuni e delle Libertà altrui.

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