Dopo le dichiarazioni in difesa degli omosessuali e della laicità dello Stato (ne parlo qui), il vescovo di Ragusa si era guadagnato le critiche di Alberto Giannino, dell'associazione docenti cattolici (ne parlo qui). In difesa del prelato è intervenuto Filippo Angelica, rappresentante nientemeno che dell'UDC ragusano (tra parentesi le mie riflessioni, ndr):
"Trovo assurdo che il prof. Alberto Giannino, a nome dell’associazione culturale docenti cattolici, chieda da Milano addirittura le dimissioni del nostro vescovo Urso solo perché ha avuto il coraggio di ricordare la laicità (...) dello Stato. Sua Eccellenza Urso ha semplicemente detto la cosa giusta, ovvero lo Stato è una cosa, la Chiesa un’altra". (la laicità è proprio questo, rispetto delle idee e dei ruoli) "E se tocca alla Chiesa l'EVENTUALE (capito? Non è necessario e neanche richiesto) giudizio morale anche rispetto alle unioni gay, tocca allo Stato, come giustamente ricorda il nostro vescovo, la contemplazione e il riconoscimento di situazioni che esistono e che chiedono il riconoscimento dei propri diritti in quanto persone (applausi a questa chiosa: sono diritti umani e naturali, non dovrebbe essere qualcosa di concesso). Girarsi dall’altra parte significa essere fuori da ogni tempo, fuori dalla società di oggi. Il vescovo, al contrario di quanto afferma Giannino, non apre le porte solo ai gay ma anche agli ultimi, proprio così come invoca il presidente dei docenti cattolici che invece continua, lui si ossessivamente, a volersi girare dall’altra parte sui problemi della comunità Lgbt".
Se dopo un vescovo, dev'essere un democristiano a ricordarci cos'è la laicità dello Stato, siamo proprio al capolinea.
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Una volta tanto che un prelato parla come dovrebbe... ci si mette un bigotto laico a rovinare la festa...
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