Il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, del PD, ha trovato il modo di riconquistare le simpatie degli elettori di sinistra più settari: un bel murales. Con uno spruzzo colorato sono così stati cancellati mesi di proteste per le iniziative che hanno danneggiato omosessuali, transessuali, turismo naturista (ne parlo qui) e giovanile (nonchè ciclisti di via Cairoli!).
Per realizzare il murales in questione, sono stati arruolati, e venuti fin qui da Cuba, nell'ambito di un progetto di scambi culturali, alcuni studenti cubani de la Escuela de Arte di Trinidad, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Ravenna. Nel'opera sono raffigurate le bandiere italiana e cubana, con i volti dei due celebri Comandanti Arrigo Boldrini ed Ernesto Guervara: Bulow e il Che.
Un'opera bellissima, dal valore artistico, urbano e sociale, che suggella un rapporto di amicizia tra l'Italia e Cuba, e che agli occhi di molti alza la reputazione del primo cittadino dopo le campagne a cui accennavo prima.
E qui sta il punto, perchè questo dimostra come molte persone, politicamente parlando, siano più propense a correre dietro ad un simbolo, intonare una salmodia, ripetere una citazione storica, che a valutare oggettivamente operati e comportamenti. Poi, io questa condizione la vedo più nell'estrema sinistra, avendo qualche contatto, ma credo che anche nell'estrema destra, tra pellegrinaggi in quel di Predappio, 'A NOI' e 'AD MAJORA', non se la passino molto diversamente.
Matteucci ha fatto sicuramente molte cose buone, come per esempio opporsi alla centrale a Biomasse a Sant'Antonio, ma non gli basta qualche striscia di colore su un muro per avere la mia fiducia.
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