Un putiferio è scoppiato sulle parole del calciatore Cassano riguardo all'omosessualità nel calcio. Forse anche a ragione, ma sicuramente in modo esagerato.
"Ci sono dei froci in Nazionale? Problemi loro!" una delle frasi nel mirino. Allora, prima di tutto vediamo di fare una scrematura, perchè a parlare non è un dotto linguista o un rappresentante delle istituzioni, ma un milionario semi analfabeta interrogato per sbaglio su un argomento che in Italia mette ancora troppi pruriti.
'Froci' è sicuramente un appellativo volgare ed offensivo, e 'problemi' è un termine ambiguo, ma assimilabile nel contesto a 'affari loro'.
La frase, riscritta in altri termini, per come credo l'abbia intesa Cassano, è "Ci sono degli omosessuali in Nazionale? Sono affari loro!". Così esposta, credo sia inattaccabile, la perfetta sintesi del concetto di libertà individuale.
"Spero di NO" ha detto anche l'atleta, sempre a proposito di omosessuali nella squadra nazionale.
E anche qui, apriti cielo. Ripeto, a parlare non è il delegato ONU sui diritti civili, e non possiamo aspettarci un aplomb politico da statista.
La frase è infelice, certo, merita una presa di distanza, sono d'accordo, occorre sminuirne la portata, più che giusto, ma qui siamo ad un passo dalle manie di persecuzione.
Mi fa venire in mente quello che successe con le dichiarazioni di Lucia Annunziata (ne parlo qui), ormai basta pronunciare la parola GAY in modo sbagliato per essere bollati come il più orribile degli omofobi.
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il punto è che ogni volta che un personaggio pubblico fa battute omofobe, consapevole o inconsapevole che sia, gli omofobi italiani si sentono ancor più legittimati nella loro omofobia.
RispondiEliminale associazioni lgbt non possono che stigmatizzare l'accaduto chiedendo azioni riparatorie, come successe per l'Annunziata.
il fatto che tu e molti altri non vi rendiate conto della gravità delle affermazioni è dovuto al clima omofobo in cui il nostro paese si trova, se fosse successo nel Regno Unito o in Olanda, si sarebbe scatenato un polverone molto più alto.
del resto se ne è reso conto anche Cassano che si è dispiaciuto per l'accaduto.
"Mi dispiace sinceramente che le mie dichiarazioni abbiano acceso polemiche e proteste tra le associazioni gay: l'omofobia è un sentimento che non mi appartiene; non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà personale delle persone. Ho solo detto che è un problema che non mi riguarda e non mi permetto di esprimete giudizi sulle scelte di altri, che vanno tutte rispettate"
gli ricorderei che l'omosessualità non è una scelta come non lo è l'eterosessualità.
...e comunque non vedo perché saremmo tenuti ad interpretare il cassano-pensiero come dici tu: non sapevo nemmeno chi fosse prima di questo episodio - se non sa parlare che stia zitto!
RispondiEliminatu invece suggerisci di giustificarlo, il povero calciatore milionario semianalfabeta e santo subito, che sennò gioca male!
magari invece giocano male i due calciatori gay in squadra con lui, che lui spera non ci siano.
...e non dimentichiamo che quello che abbiamo sentito era solo la versione edulcorata del suo pensiero - non oso immaginare che cosa avrebbe potuto dire se non si fosse autocensurato.
se il linguaggio dei calciatori italiani è machista e omofobo E' INVECE ESSENZIALE e SACROSANTO criticarli aspramente perché si diano una regolata almeno quando parlano ai media, visto che influenzano in peggio milioni di tifosi con le loro parole.
non capisco perché non capisci le ragioni degli offesi e insisti a difendere sia lui che l'Annunziata nel tuo blog, quando entrambi hanno invece chiesto scusa alle persone LGBT offese: da che parte stai?
Sei il difensore d'ufficio del linguaggio omofobo in Italia?
e perché qua posti come Enea Melandri e su fb come Raffaele Amianto?
chi sei veramente?
Giustificarlo? No ti sbagli Eumeme, io non sto affatto facendo questo, anch'io condanno le sue parole, e se per un attimo uscissi dal modo cieco con cui stai affrontando la cosa magari leggeresti anche meglio.
RispondiEliminaE comunque, questa situazione ha poco e niente a che fare con quella dell'Annunziata, che si era trattata di una lampante iperbole retorica.
Caro amico e compagno Enea.
RispondiEliminaNo, questa volta credo che ti sbagli.
Il punto non è il "froci? Affari loro", il punto è il "spero proprio che non ce ne siano".
Ora, il fatto che sia ignorante è un problema suo: guadagna milioni di euro, e quindi, anche se da ragazzo non ha ricevuto un'adeguata scolarizzazione, ora ha tutto il tempo, l'agio, i contesti sociali e le risorse per "rifarsi", e costruirsi una cultura minima.
Se non lo fa, è e resta responsabile della sua ingnoranza.
E' adulto e vaccinato, e responsabile delle sue opinioni. Le può liberamnte esprimere, però ne deve anche rispondere.
Non è né un minorato, né uno che non ha la possibilità materiale di informarsi sulle cose.
Peraltro, vista la liminarità tra mondo dello spettacolo e mondo dello sport, ha anche la possibilità di venire a contatto con diverse persone omosessuali.
Detto tutto ciò, e sottolineato anche che, in quento membro della selezione nazionale della federazione italiana gioco calcio, si ritrova a rappresentare (seppur solo sportivamente) tutti noi, nientemeno che in ambito internazionale, allora quello "spero proprio che non ce ne siano" (di "froci" in nazionale) è e resta quello che è: un insulto omofobo, intollerabile.
Cassano non deve chiedere infantilmente scusa, senza render conto di quello che dice.
Cassano ci deve adesso spiegare, da sportivo e da membro della nazionale (e magari, in futuro, da allenatore di qualche squadra importante, se non addirittura della nazionale) perché mai lui ritiene che sia così tanto ("spero proprio di no") desiderabile che nelle squadre di calcio gli omossessuali non ci siano.
Enea, gira la frittata in un altro modo, e ne capisci la portata: atteso che omofobia e xenofobia sono strettamente imparentate, come avresti reagito a una frase del tipo: "negri in nazionale? Spero proprio non ne vengano [più] convocati" ?
Che ne direbbe Balottelli?
E considera che, paradossalmente, un'uscita sulla indesiderabilità di "negri" in nazionale potrebbe addirittura rivendicare una qualche pretesa di giustificazione politica (della serie: "secondo me la nazionalità italiana non deve essere concessa agli africani, perché la nazionalità è una questione di discendenza e di sangue") - pretesa di giustificazione che ovviamente io rigetto con disgusto - mentre invece un'uscita sull'indesiderabilità dei froci in nazionale non può nemmeno ambire a pretese di giustificazione basate su convinzioni politiche (seppur di estrema destra).
[CONTINUA]
RispondiEliminaIl tema, quindi, è sull'indesideraibilità di Cassano.
Io lo avrei cacciato a calci nelle balle.
Considera anche, infine, che ha esplicitamente fatto capire, mentre se ne usciva con queste belle affermazioni, che si stava trattenendo, e che non ne voleva parlare più di tanto, perché se no chissà cosa avrebbe detto. Questa ulteriore specificazione, da lui stesso fatta, è troppo sottovalutata, perché i nazisti delle curve ultras, che passano le domeniche a cantare in coro "con 24000 ebrei, quanti saponi ci farei!" e che pensano che il peggior insulto all'avversario sportivo sia "pederasta!", hanno capito benissimo il sottotesto implicito (le peggio cose sulla omossesualità), e si sentono giustificati dal fatto che Cassano, idolo sportivo loro e - soprattutto - di tutto il paese, faccia chiarissimamente intendere che pensa le stesse cose...
Un po' come se, alla domanda "Cassano, cosa ne pensi della Shoah?" lui avesse risposto "No, di queste cose non ne parlo. Ma se Hitler ha ucciso 6 mln di ebrei, ci sarà pure stata qualche ragione...".
(e a chi pensa che questa mia ultima iperbole sia insopportabilmente esagerata, ricordo che, dopo ebrei e zingari, il terzo (in ordine di grandezza) gruppo umano sterminato fu quello degli omosessuali (seguito dagli oppositori politici). Per non parlare di quello che l'Inquisizione ha fatto agli omosessuali per secoli.
Cassano non s'è ancora sollevato da quel livello infimo: continua a sguazzare nel limo.
E' adulto, vaccinato, milionario, e rappresenta sportivamente tutti gli italiani.
Parla potenzialmente a centinaia di milioni di persone nel mondo (la sua intervista ha fatto il giro del globo), e così può ravvivare le braci di un'omofobia che cova da sempre sotto le ceneri del politically correct.
Quindi RISPONDE di quello che dice. Proprio nel senso che ne è responsabile.
Quando sento i comizi di Borghezio (o Bossi) io vomito, e non mi interessa niente sapere se Borghezio (o Bossi) è ignorante, non ha potuto (o voluto) studiare, o se da bambino - mettiamola sul ridere - è stato morso su un polpaccio da un senegalese...
Quando sento Borghezio io sento un razzista, e lo combatto con tutti i mezzi leciti della democrazia e della legalità.
Nel caso Cassano, credo che si debba chiedere a gran voce l'espulsione dalla nazionale.
Non soffrirà certo i problemi economici di un esodato...
Chiudo con un politically UNcorrect processo alle intenzioni.
RispondiEliminaCome dicevo, Cassano non deve venire a dire: "chiedo scusa, non volevo offendere nessuno", benì deve chiarire perché lui spera "proprio" che non ci siano "froci" in nazionale.
Ora, Cassano "non ha reso conto" de (non ha giustificato) la sua affermazione.
Processo alle intenzioni: posso ipotizzare che l'enorme problema di Cassano si condividere gli spogliatoi e sopratutto le docce con omosessuali?
Posso ipotizzare che, in modo assolutamente BECERO, tema cosa potrebbe succedere se gli "cadesse la saponetta"?
Sarebbe ben triste se questi fossero i motivi della sparata di Cassano, ma mi sembra che non lo si possa escludere, visto il personaggio (quello stesso, che si vantava già molti anni fa di essersi portato a letto non ricordo più quale numero esorbitante di donne: esempio paradigmatico del più becero macismo, QUASI CHE DOVESSE DIMOSTRARE che lui non è gay...)
Cari Tutti, evidentemente non è chiaro, qui nessuno sta prendendo le difese di Cassano, le sue parole sono certamente detestabili e da condannare 'senza se e senza ma', come è di moda dire in questi tempi.
RispondiEliminaMa farne scoppiare così un caso nazionale lo reputo eccessivo, è questo, che denuncio.
Sia chiaro che anch'io, da persona civile, mi sono subito sentito offeso da quelle parole; ma poi, considerando da quale 'pulpito' arrivavano, mi sono limitato a commiserarlo.