Scavando nei codici ci si imbatte nella legge 205/1993, che all'articolo 3 recita: "Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità, la pena è aumentata fino alla metà". E' con questo spirito che era modellata la legge contro l'omo e la transfobia.
E invece, bocciata ancora: 293 sì contro 250 no alle pregiudiziali di costituzionalità presentate UDC, PdL e Lega, che richiamavano alla tutela dell'articolo 3 della Costituzione, che sansisce l'uguaglianza di tutti i cittadini.
Lascia il tempo che trova la giustificazione di Fabrizio Cicchito: “Noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale”.
Qui non si parla di uno scippo, da punire diversamente se la vittima è etero o lesbica, qui si parla del movente.
Come dicevo qui, leggi come queste saranno necessarie fino a quando non si arriverà ad una società veramente civile, aperta, plurale e libera.
Dino Amenduni sul Fatto contesta come il partito di Casini, che è cofirmatario delle votazioni che hanno affossato la legge, governi in molte realtà locali con PD, IdV e SeL, ma trovo questi rilievi privi di fondamento, in quanto è diverso amministrare un territorio o legiferare sul piano nazionale. I problemi, come prevede anche lo stesso Amenduni, arriveranno se al Governo ci sarà una coalizione con UDC e centrosinistra insieme (che, con queste teste, non è nemmeno un'utopia così irrealizzabile).
Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi o collegati alla mia pagina Facebook per diventare sostenitore di FareProgresso ed essere sempre aggiornato.
ma, fra l'altro, proprio per il fatto che agiscono sul movente, leggi come questa possono starci benissimo anche in una città "civile, aperta, plurale e libera", semplicemente verranno utilizzate di meno. il fatto è che questa bocciatura è il classico piccolo mattoncino di un grande castello, che è la società teo-con che i vari demobigotti intendono costruire: il singolo mattoncino magari non è eclatante, ma il disegno finale è qualcosa di tremendo.
RispondiElimina