mercoledì 7 agosto 2013

Parlava in Generale

Ma scusate, la sentenza è già stata emessa, qual'è il problema?
Mi riferisco all'intervista rilasciata dal Presidente del Collegio della Corte Feriale Esposito, quella che ha confermato la condanna per l'imputato Berlusconi. Dopo le sue parole, è partita l'offensiva dell'armata pidiellina, che ora potrebbe rivolgersi addirittura alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
L'accusa sarebbe quella di aver anticipato le motivazioni della sentenza, intervistato dal Mattino. Giorgio Santacroce, primo Presidente della Corte di Cassazione, ha definito "inopportuno", il gesto di Esposito, che comunque era "libero di farlo". E l'intervista, "Non inficia, né cambia la decisione sul processo Mediaset".

Cerchiamo però una attimo di far chiarezza, perché lo stesso Esposito ha poi smentito parte della faccenda, spiegando che si stava parlando in generale delle varie sentenze giustificate da un "non poteva non sapere".
E così pare, perché confrontando audio e scritto dell'intervista, al giudice non viene posta la domanda che lega il ragionamento alla sentenza Mediaset: "Non è questo il motivo per cui si è giunti alla condanna? E qual è allora?".
Mancando la domanda, le parole di Esposito filano come un discorso generico sui massimi sistemi della disciplina del giudizio. E comunque, parole inopportune, ma liberissime di essere pronunciate (grazie a Polisblog).

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3 commenti:

  1. Ma ci vogliamo prendere in giro? Ad Esposito si chiede "Non è questo il motivo per cui si è giunti alla condanna?" Ed ancora qualcuno ci vuol far credere che la domanda è generica e non riguarda Mediaset? Ma l'intervista a Esposito non è stata fatta proprio per la condanna che lui ha inflitto a Berlusconi per il processo Mediaset? Ma di cosa stiamo parlando?

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    Risposte
    1. Ma piantala di dire balle, Anonimo!
      La domanda è stata AGGIUNTA dal giornale. È una manipolazione bella e buona.
      Basta ascoltarsi la registrazione.

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  2. Pur rimanendo inopportuna, l'intervista chiarisce che il colpevole è stato condannato per fatti oggettivi (sapeva perché informato) e non ipotetici (nella sua posizione e nell'ordine organizzativo e gerarchico non poteva non sapere)
    Alla luce delle motivazioni, è un evasore fiscale.
    Negli USA avrebbe preso 11 anni (vedi Al Capone)

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