Quando nel 1929 scoppiò in America la crisi che mise in ginocchio diverse banche, il Congresso (il Parlamento Statunitente, ndr) dovette correre ai ripari e varare importanti riforme per arginare il fenomeno della speculazione finanziaria. Nacque così, nel 1933, il Glauss-Steagall Act.
Giusto per fare chiarezza, e collegare un attimo date, avvenimenti e crisi, le norme stabilite nel '33 furono poi abrogate nel '99 negli USA da Bill Clinton e superate in Italia nel '93 con l'introduzione del Testo Unico Bancario.
Lo standard del Glauss-Steagall Act divideva le banche in due categorie: da una parte quelle dedicate al deposito ed al credito per famiglie ed imprese, e dall'altra le Banche d'Affari, quelle che giocano in Borsa e fanno finanza speculativa.
Abolita la legge, il filo spinato che separava banche commerciali e d'investimento è stato reciso, permettendo l'unione di istituti di credito, di investimento ed attività assicurative. Le holding finanziarie hanno così preso ad operare anche nel settore dei tristementi noti 'Derivati', tra i quali si annidano anche quei titoli cosiddetti 'tossici' che hanno in gran parte determinato l’esplosione dell’attuale crisi finanziaria.
Saranno cambiati i tempi, i modi e le regole, sicuramente c'è qualche aggiustatina da dare, ma sarebbe così grave rispolverare una regolamentazione come il Glauss-Steagall Act?
Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi su Facebook o su Twitter.
Nessun commento:
Posta un commento