mercoledì 28 marzo 2012

Lezioni di Vita

Arrogante ed anche strafottente, Renato Pagliaro, davanti alla platea dei quasi trecento ragazzi del Liceo Carducci di Milano, "Dimenticatevi il posto fisso".
Se il Presidente Monti aveva provato ad usare un tocco d'ironia in un intervento simile - "che noia il posta fisso" - quella del Presidente di Mediobanca appare come una dura ramanzina verso chi pretende qualcosa di troppo e fuori dal tempo.

"Non esiste un dovere delle aziende ad assumere" e questo non l'ha mai detto nessuno, ma esiste il dovere di trattare umanamente e di riconoscere i diritti dei lavoratori; "non snobbate i lavori manuali perché è meglio un buon barista di un avvocato svogliato" e questo apre una porta su un altro problema, che è quello dei lavori che gli italiani non vogliono più fare (o meglio, dei salari che non vogliono più percepire, ndr) e dell'occupazione degli immigrati. Ma questo è un altro argomento.
"Se pensate di lavorare per godervi lo stipendio nel tempo libero cascate malissimo" quindi che ci deve fare uno con lo stipendio? Sopravvivere e consumare quel tanto che basta per poter lavorare e produrre di nuovo? "..perché uno deve andare al lavoro volentieri, dare il meglio di sé divertendosi" se però uno studia da avvocato e si ritrova a fare il manovale di un muratore, permetti che non si soddisfatto?
Ha invitato poi "tutti i ragazzi sopra i 14 anni a trovare lavori estivi, a fare esperienza all'estero e avere anche il coraggio di imboccare strade alternative al comodo e lungo percorso liceo-università, dove magari si resta parcheggiati per anni". Capito quindi? Non studiate, perchè tanto non arriverete mai da nessuna parte. Lavora, Produci, Consuma, e basta.

Ecco arrivare puntuale la stilettata sul credito, quando gli si fa notare però come le banche difficilmente concedano prestiti a chi non ha un posto fisso: "non esiste un dovere delle banche a prestare denaro perché i soldi erogati sono dei conti correnti della clientela", poveri correntisti depredati da questi cioccolatai furbastri che studiano da architetti e non vogliono andare ad aprire gli ombrelloni in spiaggia la domenica mattina!
Se non esiste il dovere delle banche di prestare denaro, giustamente, non deve neanche esistere quello per lo Stato di salvare gli istituti in difficoltà. Io, da persona bollata come 'Comunista' ad ogni buona occasione, sono il primo a dire che le banche sono enti privati a tutti gli effetti, e se lavoravano male, che FALLISCANO e TUTTI A CASA! Poi posso trovare giusto che lo Stato intervenga per aiutare gli exclienti che hanno l'unica colpa di aver affidato i loro risparmi a gente incapace, ma questo esula dall'argomento meramente finanziario

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