venerdì 23 marzo 2012

La Rimpiango

Cosa manca oggi alla Politica? Paradossalmente, manca proprio lei, la Politica, fatta di ideali, valori, di coerenza, confronto e lotte comuni. Per questo quando sento sventolare lo spauracchio della Prima Repubblica, quasi fosse il peggiore dei mali possibili, mi viene un profondo senso di tristezza.
Qualcuno dice che la Seconda non c'è mai stata, che è solo la continuazione della Prima, che si è irrancidita e strascinata fino ad oggi. Una visione condivisibile, per molti versi.
Ma c'è qualcosa che è cambiato dalla Prima Repubblica alla Seconda (o Prima.1): sono spariti i sentimenti politici, le battaglie ideali e morali. Basta guardare i programmi dei partiti, che ad oggi si differenziano per poche, impercettibili cose.
Il dialogo, seppur nella moltiplicazione degli spazi di confronto, non c'è più, sostituito da gare a chi alza la voce di più, a chi aggredisce o mette in piazza le verità più scandalose riguardanti l'avversario.

Anche due politicamente antipodi come Togliatti ed Almirante, nelle vecchie Tribune Politiche, si rispettavano e si parlavano educatamente. E non dicevano le stesse cose.
Oggi invece è una tifoseria, fatta di slogan che non vogliono dire niente (il celeberrimo "Padroni a Casa Nostra", ad esempio), frasi retoriche ed affascinanti che rimangono pure astrazioni ("Superare la precarietà come condizione antropologica del lavoratore", "Il principale esponente della coalizione avversaria"), propaganda travestita da voli pindarici ("Un anno senza tasse") o tecniche di marketing che fanno leva sull'omologazione ("Non sono un santo"). Parallelamente sono andati scemando l'onore e la caratura dei riferimenti politici ("Mi vergogno a dire che sono un Deputato") ed è aumentata l'arroganza di chi pretende di essere intoccabile ("Lei non sa chi sono io", "La Magistratura politicizzata").
Ultima moda, rilanciata anche dal nuovo imprenditore alla guida di Confindustria, Squinzi, è "sarò il Presidente di Tutti"... io, scusatemi, non voglio il Presidente di tutti, se no tanto valeva tenerci la DC con il suo cerchiobottismo perenne, io voglio un Presidente (in senso generale, metteteci la carica che volete) che difenda i miei interessi. Non lo voto per gli altri, lo voto per Me.

Seppur con tutti i suoi difetti e le sue contraddizioni, rimpiango la Prima Repubblica, quando erano uomini seri a guidare lo Stato, anche loro intendiamoci tutt'altro che perfetti, ma mossi da sani principi in cui credevano.
Preferirei votare un Almirante fiero e sicuro delle sue idee che un ondivago e tentennante Bersani.

Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook o Twitter.

Nessun commento:

Posta un commento