giovedì 8 settembre 2011

Storie di Ordinaria Censura

Il modo migliore per cancellare qualcosa è non parlarne, evitare che possa diventare un argomento di dibattito tra la gente e che questa non ci pensi.
E' quanto successo in occasione del consueto appuntamento televisivo di martedì mattina, su RaiUno alle 10.50, con la serie tedesca 'Un Ciclone in Convento'. Il telefilm, in Italia dal 2004, racconta le tragicomiche avventure di tre suore. Quel giorno, era prevista la messa in onda dell'ottavo episodio della decima stagione, 'Romeo e Romeo', incentrato sulle nozze tra due uomini.
Apriti cielo! I vertici Rai hanno ben pensato di evitare che un argomento del genere possa anche solo trovare spazio sulla tv pubblica, scavalcando l'intera puntata e passando direttamnte alla nona.
"Ormai in Italia arrivati alla censura della realtà" commenta amareggiata l'Onorevole Anna Paola Concia "in Germania le nozze tra persone dello stesso sesso sono la normalità. Quando mi sono sposata, ho visto, nella funzionaria pubblica avevo davanti rispetto e amore, tanto quanto ne aveva verso le coppie eterosessuali. Non c'è nulla di strano. In queste settimane, ho ricevuto moltissimi messaggi da parte di persone cattoliche, che mi volevano testimoniare la loro vicinanza. La Rai, che è ormai completamente nelle mani del centrodestra, è lontana anni luce da quello che è il sentimento generale degli italiani".
Anche Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, interviene "La decisione di censurare la puntata è stata presa da Rai 1, ovvero Rai Vaticano, la rete più vicina alle gerarchie cattoliche", "il problema sono i dirigenti della televisione pubblica, i quali pensano che gli italiani non siano pronti a vedere scene di questo tipo. Non è così". Mancuso chiede che la Rai trasmetta la puntata 'tagliata': "Gli italiani hanno un grande potere, che è quello del telecomando. Se non lo dovessero gradire, cosa che non ritengo possibile, potranno cambiare canale". Appunto.

Ma a fare concorrenza a RaiUno ci si mette ItaliaUno, tramite il suo pseudotelegiornale Studio Aperto: omicidio in pieno centro a Torino, Ettore ha ucciso Michelangelo. Il giornalista bolla tutto come 'na roba tra amici', ma la verità è che i due erano compagni e conviventi, ed il vero movente sembra essere la gelosia.
Ma Studio Aperto stende un bel velo su tutto questo, non sia mai che l'italiota medio scopra che esistono uomini che amano altri uomini, che vivono assieme e sono addirittura gelosi l'uno dell'altro... no, no, meglio non parlarne, farli silenziosamente sfumare nel nulla e scivolare fuori dall'opinione pubblica.

Questi due casi mostrano un espediente comunicativo già noto ed utilizzato ad esempio in ambito mafioso: non se ne parla, lo si ignora e quindi non esiste.

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