Giustizia, Siamo Oltre

Non è più un problema di leggi ad personam. Ormai siamo oltre le leggi ad personam, siamo alla distruzione della Giustizia. Quello che Pietro Calamandrei paventava per la Scuola, lo si fa ora contro la Magistratura e la sua Indipendenza.

La sbandierata riforma 'epocale' della giustizia voluta dal governo è stata presentata, e non preannuncia niente di buono. “Licio Gelli sarebbe stato più democratico” commenta sarcastico il deputato di Futuro e Libertà Fabio Granata. Il che è tutto un dire.

Una riforma di 14 articoli che travolge la Carta Costituzionale.

Salta subito all'occhio come si intenda mettere mano all'obbligatorietà dell'azione penale, che va esercitata "secondo le modalità stabilite dalla legge". Fine, quindi, dei Pm liberi, che con la riforma si vedrebbero dettare l'agenda dal Governo.

Carriere separate per Giudici e Pm, magistratura giudicante ed inquirente, con due Csm separati. Questo provvedimento, su cui si favoleggia da tanto, rischia di trasformare i Pm in una forza di polizia, in mastini ringhiosi e sbavanti, lontani dalla missione naturale dei pubblici ministeri, che ricordo è semplicemente quella di accertare la Verità e fare Giustizia, non attaccare o perseguitare.

Aumento dei membri Laici nel Csm (a questo punto NEI Csm). Cosa significa questo? Che si aumentano i membri politici, eletti dal Parlamento; con la stessa filosofia seguita per l'azione penale, si vuole sottomettere la magistratura al Governo, scardinando un'autonomia che fa invidiare l'Italia nel mondo.

E, ciliegina sulla torta, l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione, così anche il principio sulla parità tra accusa e difesa va a farsi friggere.

Non sono questi i problemi della Giustizia italiana. Mesi fa anch'io mi misi a scrivere una possibile riforma della giustizia (qui), ma per migliorarne l'efficienza, non per minarne l'autonomia.