giovedì 3 giugno 2010

39 e 40!


Nei giorni scorsi, confuse tra gli strategismi mediatici e le battutine allusive, si sono registrate due nuove leggi ad personam del quindicennio italiano targato Berlusconi. Mentre il popolo degli 'indignati de noatri' si scannava sulle citazioni mussoliniane ("non ho potere, ce l'hanno tutto i miei gerarchi") il Parlamento asservito partoriva subdolamente due nuovi provvedimenti cuciti addosso a Mr. B.
Il primo, cioè il 39°, riguarda la banda larga: 20 milioni elargiti al mercato della rete per lo sviluppo di tecnologie e strutture a banda larga e larghissima; quando il Governo Prodi stanziò 900 milioni per lo stesso scopo, la destra (o quella che si fa chiamare così) attaccò lamentando che erano troppo pochi.
Perchè ad personam? Lo sviluppo delle tv via internet è ormai il solo nemico che può minare il monopolio mediatico del Cavaliere, che possiede metà del mercato e ne controlla l'altra metà. E abbiamo visto quanto è importante il potere mediatico oggi giorno.
Il secondo, cioè il 40°, è il salva-Mondadori: primo firmatario Alessandro Pagano del Pdl, la norma prevede che, in caso di due giudizi favorevoli consecutivi, “le controversie tributarie pendenti innanzi alla Cassazione possono essere estinte con il pagamento di un importo pari al 5% del valore della controversia... e contestuale alla rinuncia a ogni eventuale pretesa di equa riparazione”.
La Mondadori s’è vista contestare dall’Agenzia delle Entrate un’evasione Irpef e Ilor da 200 milioni di euro sul 1991. Dopo i primi due gradi di giudizio, vinti da Mondadori, la causa giace da dieci anni in Cassazione; così, in attesa della sentenza, è arrivata la leggina: se fosse condannata, la Mondadori pagherebbe 10 milioni anziché 200. Il tutto per decreto firmato dal presidente della Repubblica e da quello del Consiglio, proprietario della Mondadori.
Alla faccia delle leggi generali ed astratte.

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