lunedì 14 giugno 2010

Il Caso Belgio sdogana la Secessione


Quanto avvenuto in Belgio questo fine settimana merita una particolare attenzione soprattutto per le sue affinità col caso leghista italiano.
Il Belgio vive una situazione di conflittualità interna tra nord e sud (Fiandre e Vallonia) molto marcata, e Bart De Weber, leader della forza indipendentista fiamminga, ha promesso in campagna elettorale uno stato confederale con la separazione delle due aree. Alle ultime elezioni, il partito si attesterebbe ad un'ottimo 30% dei voti, travolgendo democristiani, liberali ed estrema destra.
L'ipotesi della secessione prende quindi corpo ed assume ora contorni più nitidi.
Come in Italia, gli elettori della regione del nord, più ricca e dinamica, da tempo rivendicano una maggiore autonomia e mal sopportano l'assistenzialismo verso il sud. Rischia quindi di crollare il mito della secessione in tempi di Europa unita, e risvegliare il sogno mai del tutto sopito dell'indipendenza padana di Bossi e soci.
A fare da contraltare a De Weber, però, tornano a crescere i socialisti, che si impongono come primo gruppo alla Camera. Risultati, quelli di questa tornata elettorale anticipata, che rendono molto difficile la formazione del nuovo governo.
Dai socialisti del sud non arriva tuttavia una chiusura ai separatisti del nord: "Bisognerà governare con la N-Va" ha ammesso Paul Magnette, rappresentante socialista "Si tratta di un partito conservatore e nazionalista, ma non di un partito razzista come il Vlaams Belang".
Elio Di Rupo, italiano, da anni leader incontrastato del Ps belga, potrebbe ora ricevere l'incarico di formare il nuovo governo da Re Alberto II: "Abbiamo ottenuto un successo spettacolare, i socialisti tornano il primo partito in Belgio" ha affermato davanti ai suoi elettori dicendo che con i socialisti ha vinto "il rifiuto della società dell'egoismo e del ripiegamento su se stessa".
Da italiano, testimone delle evoluzioni localiste/separatiste/nazionalsocialiste della Lega Nord, invito Di Rupo e tutto il popolo belga a prestare attenzione e a non sottovalutare il caso di De Weber.

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