giovedì 17 giugno 2010

Sono Pronto, Intercettatemi


"Cosa volete, che siano tutti intercettati 24 ore su 24?!" sbraitava con la bava alla bocca un rappresentante del governo dagli studi di Annozero mesi fa.
Se può servire, perchè no; sicuramente resterebbero impuniti molti meno reati. Io non ho niente da nascondere, che mi intercettino, al massimo mi beccano mentre impreco o mando dei bacini dall'altra parte del telefono. E allora, quale sarebbe il problema?
Con la scusa della privacy si sta cercando di far diventare legge un obbrorio antidemocratico che ostacolerebbe in maniera dirompente l'attività della giustizia e dei mezzi d'informazione.
Non voglio neanche commentare le tonnellate di menzogne che si sono spese per giustificare questo progetto, con una continua (voluta) confusione tra 'persone fisiche intercettate' e 'utenze telefoniche intercettate', fino ad arrivare alla cifra inverosimile di 7 milioni di persone intercettate.
La magistratura non potrebbe più utilizzare strumenti importantissimi come le intercettazioni, le registrazioni o le riprese, se non previa sequela di autorizzazioni o concessioni comunque limitatissime nel tempo, e l'opinione pubblica cadrebbe in una specie di limbo, in cui i giornali e i media non potrebbero più raccontare le vicende, e si saprebbe di inchieste, scandali e crimini solo anni dopo.
L'Associazione Nazionale Magistrati, la Federazione Nazionale Stampa Italiana, centinaia di artisti e giornalisti, anche gli organi europei di vigilanza sono sul piede di guerra, contro una legge che doveva regolamentare la pratica delle intercettazioni ma che rischia di trasformarsi in una mannaia sulle toghe dei magistrati e sulle macchine da scrivere dei giornalisti.
Vista l'aria che tira, si sono registrate parecchie titubanze anche nell'esecutivo e nelle istituzioni; primo fra tutti Fini, che si schiera contro la blindatura del testo alla Camera, poi Bossi, che si smarca dal Premier caldeggiando anch'egli la discussione parlamentare. Proprio Berlusconi, ora, prevede addirittura uno slittamento: "Noi abbiamo preparato il provvedimento in quattro mesi, ma ora si parla di metterlo in calendario per il mese di settembre, poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato lo firmerà e poi quando uscirà ai pm della sinistra non piacerà e si appelleranno alla Consulta che, secondo quanto mi dicono, lo boccerà...".
Da queste parole traspare il disprezzo e l'insofferenza per le istituzioni dello Stato, visti come orpelli o ancor più grave come intralci nella corsa verso il potere assoluto.

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te. Basta che il Magistrato che mi intercetta tenga chiuso nel cassetti le intercettazioni. Se se le vende allora il Copyright è mio e mi deve essere pagato secondo le mie tariffe. Sei d'accordo?
    Smettiamola di aiutare gli ipocriti.

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