lunedì 12 luglio 2010

Il Berlusconismo compie Vent'Anni, Auguri!


La legge 233/1990, entrata in vigore il 6 agosto di quell'anno, rappresenta il primo, storico tassello della rivoluzione politica berlusconiana.

Un po' di storia: la Legge Mammì, dal nome del ministro delle telecomunicazioni Oscar Mammì, fu definita "legge polaroid", perchè si limitava a legittimare la situazione televisiva esistente. Da quel momento, anche le emittenti private (Fininvest) poterono trasmettere su scala nazionale; la precedente legge (la 10/1985 - Primo Governo Craxi) era stata dichiarata incostituzionale in quanto permetteva alle emittenti (Fininvest) l'utilizzo del meccanismo della syndication, ossia di trasmettere in contemporanea su più canali locali.
Prodromi della legge Mammì, furono i tre Decreti Berlusconi emanati tra l'84 e l'85 proprio dal Primo Governo Craxi. Dopo la bocciatura del primo dl, il governo presentò il "Berlusconi bis", ponendo su di esso il voto di fiducia, ed ottenne la conversione. La legge conteneva una serie di norme a carattere transitorio, emanate in attesa della stesura di una "legge generale sul sistema radiotelevisivo". La validità delle norme contenute nella legge, però, dopo sei mesi sarebbero scadute, e così venne emanato il "Berlusconi ter" per prorogare ancora il regime transitorio. Attraverso questi decreti il Governo Craxi intervenne affinché le tre TV private del gruppo Fininvest potessero continuare a trasmettere su tutto il territorio nazionale.

La definisco prima pietra del berlusconismo perchè la Legge Mammì rappresenta l'inizio dell'uso personale della politica, la prima legge Ad Personam, in quanto cucita addosso al Cavaliere ed a Fininvest. In quegli anni, Craxi fu l'alfiere politico di Berlusconi, e quando venne travolto da Tangentopoli, egli 'fu costretto a scendere in campo' (lo dico parafrasando il suo stesso annuncio all'esordio di Forza Italia) per sostituire il leader socialista.

Scriveva un audace Vittorio Feltri, al tempo: "Per quattordici anni, diconsi quattordici anni, la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l'altro la perla denominata 'decreto Berlusconi', cioè la scappatoia che consente all'intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna.".

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