giovedì 15 luglio 2010

Dopo la Marea Nera, la Beffa!


Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha emanato una serie di nuove norme sulle trivellazioni off-shore. Dopo il caso marea nera sulle coste americane, una bella operazione di greenwashing per impressionare gli ecologisti più ingenui.
"E’ stato infatti introdotto il divieto assoluto di ricerca, prospezione e estrazione di idrocarburi all’intero delle aree marine e costiere protette e per una fascia di mare di 12 miglia attorno al perimetro eterno delle zone di mare e di costa protette. Inoltre le attività di ricerca ed estrazione di petrolio sono vietate nella fascia marina di 5 miglia lungo l’intero perimetro costiero nazionale. Al di fuori di queste aree in cui vige il divieto, le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi saranno tutte sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale"; questo è quanto riporta, comprensivo di errori, il comunicato stampa ufficiale.

L’unica vera novità sta nel fatto che non si potrà fare ricerca sismica all’interno delle aree protette: l’estrazione, implicitamente, è già vietata dal diritto (italiano ed internazionale) visto che si tratta di una attività economica e l’area è protetta.
Per quanto riguarda la Via (Valutazione Impatto Ambientale) alle attività di ricerca ed estrazione, non è una novità: le società fanno sempre istanza di esclusione dalla procedura di Via, ma solitamente la ottengono solo per le ricerche sismiche e, in ogni caso, con una serie di prescrizioni da rispettare. L’unico risultato della nuova norma sarà di allungare i tempi e di fare incassare qualche spicciolo in più allo Stato per la copertura dei costi della procedura Via.

Burocrazia a parte, è la sostanza che sfiora il ridicolo: 5 miglia dalla costa e 12 dalle aree marine protette è un’offesa all’intelligenza!
In caso di disastro, infatti, il petrolio ci mette assai poco a fare 12 miglia, figuriamoci 5. Non dimentichiamo, ad esempio, che la famigerata marea nera in un paio di mesi ha coperto un’area grossa quanto la Sicilia. Non si capisce proprio, a questo punto, cosa dovrebbero provare a proteggere le nuove norme varate dalla Prestigiacomo.

E sempre a proposito di trivellazioni, ricordiamo che nonostante il NO, purtroppo non vincolante, della regione Puglia, il Ministero dell'Ambiente si è detto favorevole alle estrazioni da parte della Peroceltic Elsa, nel tratto di mare compreso tra il parco nazionale del Gargano e le Isole Tremiti.
"Sono contrario a che il sottosuolo delle Tremiti sia sottoposto a progetti di ricerca di combustibili.. Queste isole sono una perla che non può essere assolutamente scheggiata da simili interventi" Giandiego Gatta, il commissario straordinario del parco, promette battaglia.

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