mercoledì 21 luglio 2010

Il Bavaglio non si è Allentato


Notizie riportate a titoli giganti sui maggiori quotidiani. "Cade il Bavaglio".
Sicuramente per quanto riguarda l'informazione e la stampa si è visto un passo indietro, con l'accoglimento degli emendamenti presentati dalla presidentessa della Commissione Giustizia, la finiana Giulia Bongiorno. Ma non sono tutte rose e fiori.
"Prendiamo atto di come il Governo con l'emendamento sulla cosiddetta 'udienza filtro' abbia recepito sostanzialmente un'istanza avanzata fin dall'inizio dall'Anm" dichiara Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati "Adesso si mettano da parte tutte quelle disposizioni contenute nel ddl che limitano l'utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni, come quelle che prevedono la competenza del tribunale collegiale, che produrranno effetti devastanti sul funzionamento degli uffici giudiziari".
Il tribunale collegiale, tre giudici per autorizzare un'intercettazione, quando ne basta uno per condannare qualcuno all'ergastolo.

Se con le ultime modifiche infatti si è dato un contentino a giornali, stampa, popoli viola, rossi, giustizialisti e libertari ad intermittenza, la magistratura si ritroverà comunque con i bastoni tra le ruote quando andrà ad indagare.
Credo che alle cricche varie non importi più di tanto di questi allentamenti del bavaglio sul fronte dell'informazione, se poi tanto rimarrà difficile per i giudici scovare e perseguitare i reati.
Non credo neanche sia un caso che l'emendamento approvato, quello che introduce l'udienza filtro, porti la firma di Caliendo, attualmente nel turbine delle indagini per la vicenda P3: si cerca di rinfrescare la sua immagine agli occhi della piazza per non condannarlo ad una pubblica caccia alla streghe, smitizzando il caso P3.

Non c'è emendamento che tenga, il disegno di legge va ritirato, in nome della Libertà d'Informazione e della Giustizia.

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