venerdì 17 settembre 2010
La Polverini in Ostaggio
Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso del Movimento per la difesa del Cittadino e del capogruppo regionale del Pd, Esterino Montino; la causa riguardava l'aumento del numero dei consiglieri.
I legali del Pdl annunciano che presenteranno appello al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensione immediata delle sentenze emesse dai giudici amministrativi di primo grado.
Frattanto, però, si delinea un nuovo scacchiere politico con l'Udc che tiene in ostaggio la maggioranza guidata dalla Polverini.
Tre sono i consiglieri che dovranno lasciare i loro scranni: Enzo Di Stefano e Gianfranco Sciscione della Lista Polverini, e Giancarlo Gabbianelli della lista Pdl, eletti rispettivamente nelle circoscrizioni di Latina, Viterbo e Frosinone.
"Giustizia è fatta" esulta il legale del Pd, Gianluigi Pellegrino.
La questione è semplice: i consiglieri sono 70 più il presidente; 56 su base proporzionale e 14 (non di più) riservati alla coalizione vincente. "Se nonostante questo premio e nonostante i maggiori numeri complessivi dei seggi la coalizione vincente non ha un'adeguata maggioranza, ciò dipende dallo scarso successo elettorale delle sue liste non certo dalla legge elettorale" chiosa Pellegrino "Da qui, secondo noi, la clamorosa illegittimità della proclamazione di 73 consiglieri ottenuta con il 'tatarellum' non più applicabile nel Lazio perché evidentemente incompatibile con lo Statuto".
Se anche il Consiglio di Stato fosse in linea con il Tar, la maggioranza della Polverini si giocherebbe sul filo di lana: sono solo otto i consiglieri in più di cui può disporre e sei sono dell'Udc, e potrebbero dunque fare la differenza nel voto.
"La sentenza ripristina la legalità nel Consiglio regionale" afferma vittorioso Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio "Lo statuto si è dimostrato uno strumento efficace per evitare danni erariali e costi aggiuntivi per la collettività".
"La Pisana torna finalmente ad assumere la composizione che gli elettori hanno deciso" aggiunge il capogruppo dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio "Speriamo che ora si sblocchi l'attività del Consiglio e che, seppur rimaneggiata e ancor di più sotto il ricatto dell'Udc, la maggioranza cominci a governare, se ci riesce".
E poi avanza una domanda: "Ci permettiamo solo di riproporre una questione già avanzata nella prima seduta: che ne sarà degli atti approvati fino ad oggi da questa maggioranza allargata e abusiva?".
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