lunedì 2 agosto 2010

Propaganda Simpson


"Non esistono guerre buone, a parte le seguenti eccezioni: la rivoluzione americana, la seconda guerra mondiale e Guerre Stellari". Episodio 5 della Prima Stagione dei Simpson. Quando l'ho sentita mi si è accapponata la pelle.
Una battuta innocente? Può darsi, ma ho notato che sono molte le allusioni o gli scherni contro le altre realtà del mondo nel corso degli episodi dei "gialli".
Un altro esempio si ha quando la famiglia Simpson si sposta in Canada, paese con uno Stato Sociale molto evoluto. Homer, il capofamiglia, in virtù proprio del servizio sanitario gratuito e pubblico, si fa volutamente investire da un'auto, al grido di "Sono Ricco!". Forse retaggio della Guerra Fredda, non mancano neanche i sottili riferimenti alla Russia.

Vista la delicata ed unica situazione socio/politica italiana, farebbe bene la visione del 18° episodio della 15° stagione, "Impero mediatico Burns", in cui il magnate del nucleare di Springfield cerca di impadronirsi di tutti i mezzi di comunicazione ed estirpare la libertà di espressione. Molti anche gli intrecci con la politica, che vedono spesso i personaggi più "negativi" candidarsi con i repubblicani (Mr. Burns, Telespalla Bob...).

Non mancano però anche gli scatch profondi e che invitano a riflettere: sul tema del rispetto e della libertà, ad esempio, nel 5° episodio della settima stagione, quando Lisa si riscopre vegetariana, un'importante lezione morale le viene impartita dal commerciante Apu. (qui la scena)
Nel 19° episodio della quinta serie, poi, Ned Flanders, religiosissimo vicino di casa dei Simpson, viene chiamato a dirigere la scuola elementare del paese; quando il "vero" preside sente Ned leggere dei versetti della Bibbia all'interfono della scuola, sbotta "Bibbia, in una scuola pubblica?!". Importante riferimento alla laicità che andrebbe applicato anche negli istituti italiani.

Ammetto che gli attacchi alle storie "non-americane" mi infastidiscono abbastanza. Va riconosciuto però ai Simpson di essere un cartone animato irriverente e fuori dagli schemi per natura, e per questo lo trovo piacevole e divertente, l'importante è non prenderlo troppo sul serio.

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