Oh mamma, quanto basta poco a far scoppiare la bomba. Mi sa che prendete le cose un po' troppo sul serio. Parlo della strafamosa ormai maglietta che ha avuto l'ex-Onorevole (ma comunque spesso onorevole comunque, ndr) Diliberto come (forse) inconsapevole testimonial: 'La Fornero al Cimitero'.
Prima di tutto, vediamo di contestualizzare: una manifestazione contro la riforma del welfare proposta dal Ministro in questione. Non mi aspetto certo frasi come 'Sarai il nostro unico Dio' o 'Evviva la Riforma, Fornero santa subito'.
Poi, mettiamo la situazione paradossale che ci sia la Fornero aggrappata ad una roccia sul ciglio di un crepaccio; immaginatela ansimante, col viso rigato di sudore, gli occhi fuori dalle orbite che gridano pietà, la mano adunca che stringe radici e zolle, tremante, allo stremo della fatica. Sulla roccia però c'è qualcuno che potrebbe aiutarla, è quella stessa ragazza, magari con quella stessa maglietta.
Ecco, credete che non l'aiuterebbe a risollevarsi? Credete che, nonostante il risentimento verso il suo operato come politico, non avrebbe l'umana compassione di porgere la mano a quella donna, fragile e spaventata, in difficoltà? O le pesterebbe forse la mano ghignando "muori, bastarda!"?
Io, al suo posto, la tirerei su, magari sussurrandoglielo, "dovrei lasciarti morire, bastarda", in un misto di ironia e disprezzo.
In questi anni la Lega ci ha abituato a magliette ben peggiori, e credendoci, per di più.
Sicuramente è esagerata e di cattivo gusto una t-shirt così, ma qui è montato un tam-tam tanto inutile quanto strumentale, per parlare della maglietta e non della riforma. Poi, un discorso meramente stilistico e creativo, cosa ci mettevi per far rima con 'Fornero'?
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