Quello della Ludopatia sta diventando un'emergenza. Con questo termine si identifica la mania ossessiva al gioco; slot-machine, videopoker, ma anche lotto, enalotto, lotterie, WinForLife, 10&lotto, e tutte le schedine colorate che ci ammiccano dal bacone delle tabaccherie. Lontani i tempi in cui il massimo della perdizione era il Totocalcio, con una giocata settimanale; oggi le estrazioni si moltiplicano, arrivando anche a una ogni 5 minuti.
Il Ministro della Salute Balduzzi ne parla sovente, e si stimano più di un milione di giocatori compulsivi. Il PD ha presentato un ddl in proposito (n° 2464), e nei 14 articoli che lo compongono vengono affrontati numerosi aspetti del gioco d'azzardo. Il capogruppo del Pd, Laura Garavini, lo ha illustrato in Commissione Antimafia con Luigi De Sena, vicepresidente della stessa. Tra i punti principali vi sono ''il divieto totale di pubblicita', l'introduzione di ausili tecnici per indurre i minori a fare meno uso del gioco, come l'obbligo dell'uso della tessera sanitaria per le slot, la tracciabilità dei denari derivati dalle vincite al gioco e l'introduzione di requisiti più stringenti per i concessionari''.
Inoltre, nella proposta si introduce il riconoscimento della ludopatia come malattia sociale, e quindi necessitante di assistenza; i costi sarebbero finanziati in proprio, con un prelievo dello 0,1% dalla remunerazione degli operatori del settore e dalla riscossione delle sanzioni previste.
Contro Mafia e Riciclaggio, sono previsti conti correnti ad hoc per l'attività e sono abbassate le soglie oltre le quali vi è l'obbligo di identificazione. Divieto di licenza per chi è stato coinvolto in attività illecite di questo tipo, registri e sanzioni più elevate.
Complimenti alla proposta del PD su questo tema. Io direi anche di mettere sulle schedine, come avviene per le sigarette, delle scritte 'minatorie'; per ora ce la caviamo con un "Gioca Responsabilmente" detto alla velocità della luce durante gli spot.
All'estero, sui pacchetti di bionde, mettono anche le immagini di polmoni devastati dal fumo; qui magari ci mettiamo i barboni.
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