Nei giorni scorsi, prima delle votazioni di fiducia al governo Monti, i rappresentanti della ex-maggioranza si sono prodigati a contestare animatamente le scelte fatte dal Presidente della Repubblica per superare politicamente la crisi.
Berlusconi parla di "sospensione della Democrazia", determinatasi con la nascita di un "esecutivo non eletto dai cittadini", ed anche la Lega sarebbe voluto tornare al voto (secondo me, solo una posizione di facciata, perchè non credo ci avrebbe guadagnato con una nuova consultazione, ndr), ed attualmente è l'unica forza che si è dichiarata da subito all'opposizione del nuovo esecutivo.
Ora, mettendo da parte le smanie leghiste per rifarsi la verginità perduta con gli elettori, tornando il partito di lotta che era agli albori, vorrei entrare nel merito della questione.
Il Governo Monti non è stato eletto dai cittadini, è vero, ma secondo la Costituzione gli elettori scelgono il Parlamento, non il governo, che viene nominato dal Presidente della Repubblica e dalle Camere.
Poi potete venirmi a dire che c'era il nome BERLUSCONI nel simbolo più votato alle elezioni del 2008, ma diciamo che si tratta solo di una scorciatoia per non perdere tempo nelle consultazioni post-voto e sapere già quale nome trova l'accordo della maggioranza (qualcuno la definisce una vera e propria espropriazione del diritto di assegnare l'incarico di Presidente del Consiglio al Presidente della Repubblica, ma non sono del tutto d'accordo, ndr).
I problemi nascono da una legge elettorale che assegna già in partenza il 55% della Camera alla coalizione che ha il maggior consenso, impone uno sbarramento del 4% per l'accesso alla ripartizione dei seggi, questo esautora il Presidente della Repubblica dei suoi poteri (ne parlo qui).
Il Governo Monti, spiace dirlo, era forse l'unica misura di emergenza da adottare per non lasciare l'Italia sospesa nella crisi per un altro anno in attesa di nuove elezioni.
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