Nei mesi scorsi, si sono susseguiti i tentativi di disarcionare il Presidente della Camera. Si sono eretti gazebo, raccolto firme, chiesto adesioni tramite i giornali (anzi, il Giornale), il tutto per costringere alle dimissioni l'Onorevole Gianfranco Fini. Il tutto, puntualizzo, inutilmente: non esiste legalmente alcuna mozione o sottoscrizione che possa sfiduciare la terza carica dello Stato.
La giustificazione per questa richiesta sarebbe il fatto che Fini è leader di una forza politica, Futuro & Libertà per l'Italia, e questo minerebbe la sua imparzialità.
Ora, seppur sia molto distante dalle idee politiche finiane, voglio difenderlo: ogni persona ha le sue idee ed il suo pensiero, e leader o no non gli si può impedire di pensare autonomamente. Prima di lui, altri segretari di partito hanno ricoperto quel ruolo, e non è mai emersa alcua polemica in proposito; lo si fa oggi, per scaricare le responsabilità dell'immobilismo del Governo, per cercare un capro espiatorio, e per distrarre l'opinione pubblica.
Italo Bocchino, capogruppo dei deputati Fli, in un videomessaggio pubblicato sul sito di Generazione Italia per commentare la conferenza stampa di fine anno del Premier, fa notare un'altra immagine grottesca data delle istituzioni in questi giorni: "Prima di giudicare il comportamento di Fini presidente della Camera farebbe bene a vedersi e rivedersi per decine di volte la scena isterica di Rosi Mauro che presiedeva il Senato l'altro giorno comportando una bruttissima figura alle istituzioni. Quei comportamenti non sono super partes".
Rosa Angela Mauro, Senatrice della Lega Nord, ha ricoperto il ruolo di Presidente in maniera indecorosa, tra il ridicolo ed il vergognoso, impedendo il corretto svolgimento dei lavori dell'aula, e nella sua tracotante arroganza, continuava a ripetere "Vergogna, rispetto per la presidenza!!".
Questa volta, è la presidenza a doversi vergognare.
Nessun commento:
Posta un commento