Sono finalmente arrivate le prime (perchè si pronostica una nuova lenzuolata a gennaio, ndr) "impressionanti" riforme del Governo Monti. Il primo giudizio è che non serviva certo quest'armata di professori e super-tecnici per partorire una cosa simile.
Cominciamo dalle pensioni, capitolo che mi vede totalmente contrario alle misure proposte ed elencate dal Ministro del Welfare Fornero: sfondato il muro dei 40 anni obbligatori di contribuzione per accedere ai vitalizi previdenziali, con 42 anni per gli uomini e 41 per le donne, almeno fino al 2018, quando saranno parificate le modalità di trattamento; cambia anche il requisito anagrafico, portato a 62 e 66 anni (rimane comunque l'allineamento delle due soglie ai 67 anni nel 2026, ultimo regalino di Berlusconi prima di dimettersi, ndr).
In un primo momento era circolata l'ipotesi di un aumento di 2 o 3 punti delle aliquote irpef più alte, cosa che a me sembrava andasse nella giusta direzione, cioè far pagare chi ha di più; però poi, nella conferenza stampa di presentazione, il Presidente del Consiglio ha assicurato che l'irpef non sarà toccata.
Sfuma anche l'idea di una tassa patrimoniale, sostituita però da alcuni piccoli balzelli sul lusso, su auto di grossa cilindrata, su barche e su aerei privati. Imposte, queste, su cui sono generalmente d'accordo. Arriva l'imu, il nuovo travestimento dell'ici, frettolosamente abolita dal governo precedente (più che altro a fini di propaganda, ndr).
Riguardo ai famigerati 'costi della politica', spariscono le giunte provinciali, ossia quello stuolo di (inutili?) assessori e responsabili di provincia.
Aumenterà poi l'iva nel secondo trimestre del 2012. Questa era veramente impensabile, servivano dei bocconiani per studiarla: aumenteranno quindi l'inflazione ed il prelievo indistinto sulle varie fasce di reddito, cassando ancora una volta il proposito di far pagare di più chi effettivamente ha di più.
Capitolo Crescita, e qui si trova effettivamente qualcosa di buono: una boccata d'ossigeno per le imprese arriva dalla completà deducibilità dell'IRAP ai fini di IRES ed IRPEF (poi non vorrei che questo fosse un prodromo per i tagli alla sanità, settore che beneficia del gettito IRAP, ndr). Per i soggetti passivi dell'IRES, inoltre, è prevista la riduzione dell'onere tributario connesso alla remunerazione ordinaria del capitale proprio reinvestito.
In manovra anche alcuni interventi per il rafforzamento dei poteri dell'Antitrust e la deregolamentazione di professioni, farmacie, carburanti, negozi. Scatta la liberalizzazione degli orari di apertura, non più vincolata alla presenza degli esercizi nelle località turistiche o città d'arte (ne parlavo qui).
In linea con la disciplina Europea, si stabilisce che "costituisce principio generale dell'ordinamento nazionale la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura".
I gestori delle pompe di benzina potranno liberamente rifornirsi da qualunque produttore o rivenditore; dal 2012, poi, cadranno le eventuali clausole contrattuali che prevedono forme di esclusiva nell'approvvigionamento per la parte eccedente il 50% della fornitura complessivamente pattuita e comunque per la parte eccedente il 50% di quanto erogato nel precedente anno dal singolo punto vendita.
Sembrano particolarmente coraggiose le misure predisposte dal ministero dello Sviluppo economico Corrado Passera in tema di farmacie: via libera alla vendita dei farmaci di fascia C con ricetta anche nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione organizzata; approvata anche una norma fortemente voluta dall'Antitrust durante la presidenza di Antonio Catricalà, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio: le condizioni contrattuali e le prassi commerciali adottate dalle imprese di produzione o di distribuzione dei farmaci che discriminano farmacie e parafarmacie, diventano 'casi di pratica commerciale sleale'.
Arrivano anche le misure che danno attuazione al pacchetto banche definito dai Capi di stato e di governo nel Consiglio europeo del 26 ottobre scorso per irrobustire le aziende di credito di fronte alla crisi finanziaria in corso. Sotto la voce "Misure per la stabilità del sistema creditizio", il ministero dell'Economia viene autorizzato, fino al 30 giugno 2012, a concedere la garanzia dello stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a 5 anni.
Trovo sleale l'imposta dell'1,5% sui capitali scudati con il tristemente famoso provvedimento del Governo Berlusconi dello Scudo Fiscale, rientrati dall'estero (dove si trovavano illegittimamente, ndr) con la ridicola tassazione del 5%. Sia chiaro, ero già contrario allo scudo fiscale con le modalità di allora, ma a frittata fatta, venire ora a chiedere l'imposizione di altri balzelli su capitali già tassati (seppur vergognosamente, ripeto) mi pare come un'inadempienza contrattuale, come se un muratore, dopo mesi dal lavoro fatto e pagato, venisse ora a chiedermi altri soldi.
Come al solito, poi, aumenta l'accisa sulla benzina.
Una manovra lacrime e sangue che colpisce però sempre i soliti noti, ma con nessuna misura contro l'evasione fiscale, apre qualche spiraglio di liberalizzazione del mercato, ma che si preannuncia come l'ennesima stangata su lavoratori dipendenti e pensionati. Aspetto poi di vedere quelle in tema di lavoro, precariato e contratti.
Volevo farmi un'idea prima di esprimere giudizi sul Governo Monti; beh, per ora sono all'opposizione.
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